Sanremo, l'amor perduto e ritrovato domina nel preascolto dei 20 brani in gara

Creato il 22 gennaio 2016 da Digitalsat

Amori finiti, amori ritrovati, amori perduti e amori consolidati. Questo il filo conduttore della maggior parte dei brani presenti alla 66/ma edizione del festival di Sanremo, con qualche timida incursione nel mondo della migrazione, nei rapporti tra padri e figli e un vero e proprio ribaltamento di ogni canone musicale, con un brano completamente composto da sette ritornelli diversi sia dal punto di vista dei testi che da quello musicale.
Tra i venti brani in gara, presentati oggi alla stampa nella sede milanese della Rai da Carlo Conti e dal direttore di Rai1 Giancarlo Leone, spicca l'interpretazione di Patti Pravo con 'Cieli immensi', scritto da Fortunato Zampaglione, in cui la cantante veneta chiede costantemente "ma tu chi sei, che cosa vuoi da me e come mai mi pensi" dopo un amore finito male, che tuttavia fa fatica a dimenticare. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Annalisa con 'Il diluvio universale', dove "l'amore è una necessità di te" necessità però non corrisposta visto che il suo lui sta "dall'altra parte del mondo". Noemi, invece, con 'La Borsa di una donna' (scritta per lei da Marco Masini) cerca all'interno della sua borsa tutta la sua vita: una borsa che non "si intona quasi mai con quello che si sta vivendo" e dove "non c'è posto per dimenticare".
Di un amore all'infinito canta invece Alessio Bernabei con 'Noi siamo infinito', musicalmente molto simile a quello proposto da Nek lo scorso anno, e con il ritornello ripetuto...all'infinito. E "infinte volte ho detto che non avrei più vissuto nessun altro amore che non sia tu" è quello che canta, invece, Lorenzo Fragola. Nel brano 'Infinite volte', il giovane cantautore spiega che "ci siamo amati in cima al mondo sopratutto e sopratutti e vorrei tornare indietro per fermare quell'istante". Un amore diverso, invece, quello proposto dagli Stadio: quello tra padre e figlia. "Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te e tu riderai, riderai" e "un giorno mi dirai che un uomo ti ha lasciata e che non sai come fare" canta Gaetano Curreri spiegando alla figlia "che un uomo si può sbagliare ma che se era vero amore, è stato meraviglioso viverlo".
'Il primo amore non si scorda mai', canta invece Enrico Ruggeri: "è passato il tempo, ci ha scavato dentro, la vita ci ha trasformato, il mondo è cambiato da allora ma ricordo ancora tutti i giorni persi, adesso che siamo diversi, non ti dimentico", spiega il cantautore milanese con una sua tipica interpretazione. Di vite diverse e rapporti diversi canta invece Clementino che, alternando l'italiano al napoletano, in 'Quando sono lontano', racconta la storia di un "musicante emigrante, una mina vagante" e di "come cambia tutto quando sei distante e la voglia si sentirsi grande". E anche Rocco Hunt si affida ad un misto di italiano e napoletano per raccontare in 'Wake up' dei suoi giorni tristi quando, dopo aver fumato un po' "mi sono fatto due risate con la politica in tivvu'. Lo Stato non ci sente specialmente a noi del sud" ma "fin quando avremo voce canteremo, chi lo fa in una stanzetta e chi a Sanremo e un giorno saremo felici".
Di migranti canta anche Irene Fornaciari con la sua 'Blu' dove racconta di una "donna in riva al mare che con la mano saluta i giorni che passano e volano a sud" e di un "bambino sulla spiaggia che mentre il sole va giù con la mano saluta i sogni che passano. Dove si nasconde la promessa libertà?". Ma a scompaginare qualsiasi spartito musicale, ogni tipo di costruzione metrica e anche un po' la lingua italiana, ci pensano, come sempre Elio e le Storie Tese con la loro 'Vincere l'odio': un brano composto da sette ritornelli completamente diversi l'uno dall'altro, anche musicalmente, in cui si parla di un "femminiello che vivi a Napoli con i problemi presenti a Napoli", di una "topinaburbera, sedicente burbera che nasconde un cuore d'oro sotto quei 90 chili" cantando "una canzone brutta che però a me mi piace" nella convinzione che tutto questo possa aiutare a "vincere l'odio".

L'ELENCO DELLE 20 COVER ESEGUITE DURANTE LA TERZA SERATA DI SANREMO 2016:

  • Alessio Bernabei - A mano a mano di Riccardo Cocciante
  • Annalisa - America di Gianna Nannini
  • Arisa - Cuore di Rita Pavone
  • Bluvertigo - La lontananza di Domenico Modugno
  • Clementino - Don Rafaè di Fabrizio De Andrè
  • Dear Jack - Un bacio a mezzanotte del Quartetto Cetra
  • Dolcenera - Amore disperato di Nada
  • Elio e le storie tese - Quinto ripensamento di Walther Murphy
  • Enrico Ruggeri - 'A canzuncella degli Alunni del Sole
  • Francesca Michielin - Il mio canto libero di Lucio Battisti
  • Giovanni Caccamo e Deborah Iurato - Amore senza fine di Pino Daniele
  • Irene Fornaciari - Se perdo anche te di Gianni Morandi
  • Lorenzo Fragola - La donna cannone di Francesco De Gregori
  • Neffa - 'O Sarracino di Renato Carosone
  • Noemi - Dedicato di Loredana Bertè
  • Patty Pravo - Tutt'al più di Patty Pravo
  • Rocco Hunt - Tu vuo' fa l'americano di Renato Carosone
  • Stadio - La sera dei miracoli di Lucio Dalla
  • Valerio Scanu - Io vivrò (senza te) di Lucio Battisti
  • Zero Assoluto - Goldrake di Actarus