«Se Grillo viene a vedere il festival non può che farci piacere - sottolinea Leone in conferenza stampa - ma ciò che farà fuori dal teatro non è di nostra competenza. Non abbiamo nessun piano A, B o C. Siamo certi che quello che avverrà, avverrà nella totale massima correttezza da parte di Grillo. Interruzioni non sono previste, nè prevedibili, nè tantomeno da considerare». «Ognuno di noi ha l'esperienza necessaria a gestire situazioni del genere», chiosa Fazio. Per lui anche i consigli di Paolo Bonolis: «Beppe Grillo? Secondo me martedì non andrà a Sanremo - sostiene il conduttore ospite di Un giorno da Pecora su Radio2 - ma se andasse ad 'urlare', fossi in Fazio, lo lascerei urlare. Finchè fa spettacolo e audience...».
Il leader M5S incassa intanto il «benvenuto» del sindaco, Maurizio Zoccarato. «Se non avesse trovato i biglietti glieli avrei ceduti io molto volentieri». In attesa di capire se il blitz ci sarà o meno - con Grillo le sorprese non sono mai da escludere - dal Pd il capogruppo in Vigilanza Vinicio Peluffo invita però i vertici Rai a «garantire lo svolgimento del Festival senza che la più famosa manifestazione canora italiana venga usata per scopi personali e propagandistici» e il presidente della Vigilanza Roberto Fico ad assicurarsi che «il servizio pubblico non sia usato in modo surrettizio e strumentale».
Mentre il festival festeggia per la prima volta i conti in attivo - «a fronte di 11 milioni di costi per la Rai e 7 milioni per la Convenzione con il Comune, pari a 18 milioni, abbiamo una copertura certificata di ricavi pubblicitari pari a 20 milioni 200 mila euro», brinda Leone - finisce in Vigilanza anche la partecipazione di Wainwright, l'artista canadese di «Gay Messiah» accusato di 'blasfemia' dal mondo cattolico. Dieci parlamentari Ncd chiedono l'intervento della bicamerale per controllare «l'adeguatezza dell'esibizione del cantante» e ai vertici della Rai «una piena assunzione di responsabilità».
Critico anche il consigliere di amministrazione Antonio Verro: «Una tv di servizio pubblico non dovrebbe puntare su questo tipo di personaggi e polemiche per inseguire maggiori ascolti: altrimenti dov'è la differenza con le tv commerciali. Spero che i vertici aziendali e di Rai1 vigilino con grande attenzione». «Non faremo scandalo», è la replica di Leone, che tranquillizza anche Verro: «la differenza tra la tv commerciale e la Rai è proprio il fatto che noi abbiamo Rufus Wainwright e gli altri no». In ogni caso, annuncia il capostruttura Claudio Fasulo, l'artista proporrà Across the Universe dei Beatles e Cigarettes and Chocolate Milk.
In attesa che all'Ariston torni Maurizio Crozza, confermato per la serata finale dopo l'esibizione dell'anno scorso che sollevò anche contestazioni - «sono sicuro che l'accoglienza sarà quella che si deve riservare a un comico», sottolinea Fazio - da Forza Italia Renato Brunetta torna alla carica sul fronte trasparenza: «In questi giorni si sono moltiplicati gli annunci, più o meno a sorpresa di ospiti, ospitini e pseudo ospitoni vari che allieteranno le serate sanremesi. Ma della trasparenza, dei costi, dei compensi di conduttori e partecipanti nessuno osa parlare»