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#sanremo2013 Maurizio Crozza ospite della prima serata. Fazio e Littizzetto raccontano le prove

Creato il 10 febbraio 2013 da Iltelevisionario

Era nell’aria da diversi giorni, ma oggi si è avuta la conferma ufficiale: Maurizio Crozza, martedì 12 febbraio, sarà l’ospite della prima serata del Festival di Sanremo 2013. La conferma è arrivata con un tweet di Fazio. “Cosa farà? Quello che vuole” scrive il conduttore. Ovviamente c’è molta attesa per la satira politica a cui Crozza ha abituato il suo pubblico. Intanto Fabio Fazio e Luciana Littizzetto raccontano come stanno andando le prove di conduzione al Teatro Ariston. Luciana, in particolare, si lamenta che Fabio proverebbe 24 ore su 24: “Lui è caricato a pallettoni, sempre aperto, come le centrali idroelettriche”. I due conduttori del Festival sono stati intervisti dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni. Ecco la loro intervista doppia: 

Fabio, Luciana, qual è il vostro stato d’animo?
F. «Sono stanco ma contento. Sanremo è una macchina complicata che sfugge al controllo perché ci sono tante persone che lavorano con ruoli diversi.  E io sono un accentratore. Ma il motivo per cui ho accettato, contro ogni logica, di rifarlo è per divertirmi. Dopo anni di carriera ci si può anche permettere il lusso di fare il re del carnevale per una settimana».
L. «Felice ma con il fiato corto: come se dovessi fare mille rampe di scale e mi chiedessi “ma devo arrivare fin lassù”?».

Vi state preparando fisicamente alla maratona?
F. «Sono a dieta. Arriverò su quel palco con tre chili di meno. Resistere alla cioccolata è un impegno preso con me stesso».
L. «Macché. Sono giorni che vivo appiccicata al computer per preparare il lavoro e a volte mi alzo con le gambe come due pioppi. Dovrei muovermi un po’».

L’aspetto più divertente della preparazione?
F. «La scelta delle canzoni in gara, insieme con la direzione artistica. Quando mai mi ricapita nella vita? È una cosa meravigliosamente folle!».
L. «Le riunioni, che sono quelle classiche tra maschi. Si parte con le migliori intenzioni e dopo mezz’ora si finisce in caciara. Fabio richiama all’ordine: “Per piacere parliamo uno alla volta, ricominciamo dalla scaletta”. Dopo un minuto, qualcuno divaga e tutti dietro».

La cosa più complicata?
F. «Liberarsi dalla tentazione di rifare le cose fatte in passato e creare invece qualcosa di nuovo».
L. «Il fatto che le cose cambino completamente. Ma questo è complicato soprattutto per Fabio. Organizzi il racconto di una puntata e poi magari, per un motivo o per un altro, all’ultimo momento lo devi cambiare».

Parola d’ordine?
F. «Leggerezza e allegria. Stiamo vivendo anni bui, questo è un periodo di tensione emotiva per le elezioni, per la crisi economica, allora vorrei regalare una settimana di spensieratezza, nella quale si fa festa con quello che si ha».
L. «Leggerezza e spontaneità. Sanremo è un gioco, non diamogli valenze che non ha. Abbiamo la responsabilità di far divertire gli italiani possibilmente con intelligenza, ma facciamo pur sempre un varietà. In fondo è il Festival della canzone, mica un congresso di biochimica. Dobbiamo solo decidere qual è la canzone che ci piace di più».

Fabio, l’idea di cui va più fiero?
«La doppia canzone per ogni artista, che così ha la possibilità di fare una vera performance. È una novità assoluta e un modo per riportare la musica al centro del Festival. Se funzionasse, potrebbe rimanere».

L’esperienza delle sue due precedenti conduzioni l’ha aiutata?
«Ho più consapevolezza. Allora avevo 35 anni, ora ne ho 48: in mezzo ci sono 13 anni di carriera, due figli, una vita diversa, un altro senso delle cose. Il Festival è un’avventura meravigliosa, ma non cambierà la mia vita. Allora avrebbe potuto farlo».

Luciana, è il suo debutto come conduttrice.
«In realtà io sono la spezia che profuma, che dà sapore, che rende piccante il tutto, ma il piatto l’ha creato Fabio. Lui è uno che la televisione la sa fare».

Cosa temete di più?
F. «Al di là delle nostre intenzioni, il giudizio del pubblico: mi spaventa l’idea di deludere le persone che ci seguono».
L. «Quello che fa ridere è trasgressivo per forza, perché sterza il pensiero comune. Ho paura che una cosa detta in leggerezza possa venire presa con una carica che non è quella con cui parte».

Il vostro look sul palco?
F. «Sobrio, essenziale, elegante. I colori degli abiti da uomo sono blu, nero, grigio. Luciana dice che sono noioso, ma non posso mica mettere la cravatta con le papere!».
L. «Abiti molto colorati di giovani stilisti, mi fa piacere farli conoscere. Anche se indossati da me… non so se faccio un danno. Le scarpe, con il mio 33 e mezzo, me le ha fatte un artigiano milanese. Hanno tacco 12 di altezza e 12 di larghezza. Così non cado dalla scalinata. Avevo chiesto la scala mobile ma Fabio ama la tradizione».

Come definite il cast dei cantanti di quest’anno?
F. «Interessante e contemporaneo».
L. «Coniugato al presente».

Fabio, la raccomandazione che fa a Luciana?
«Divertiti, e ricordati che sei la conduttrice del Festival».

Luciana, come risponde?
«Stai tranquillo».

Sanremo e… la spending review.
F. «Si fa con quel che c’è. Una festa a casa può riuscire bene sia con le tartine al caviale, sia con le noccioline dell’anno prima».
L. «Ci sono io! La stanza è piccola, le scarpe corte, i vestiti stretti. C’è un risparmio notevole».

Sanremo e… la par condicio.
F. «Non ci saranno candidati sul palco».
L. «Basta che si parli sia dell’uno che dell’altro e che vengano considerati alla stessa stregua… no?!».

Fabio, avere Luciana sul palco la terrorizza o le dà sicurezza?
«Sicurezza assoluta».

Cosa apprezza di lei?
«Il talento e l’intelligenza».

Cosa non sopporta?
«Quando vuole farmi passare per ansioso mentre questa è una caratteristica che appartiene più a lei».

Luciana, come l’ha «conquistata» Fabio?
«È una persona originale, di classe. Nelle sue trasmissioni non c’è mai niente di banale e cerca sempre di inventarsi qualcosa di nuovo. Noi siamo come vasi comunicanti: lui è una spalla eccellente, intelligente e molto spiritoso; io porto leggerezza alla sua seriosità».

Cosa la fa arrabbiare di Fabio?
«Nulla. È solo molto pignolo. Si metterà a contare i petali dei fiori sul palco dell’Ariston, accorderà i violini, farà la prova suono della batteria e se potesse, dirigerebbe pure l’orchestra!».

Fabio, un augurio a Luciana?
«Divertiamoci, perché un giorno quando saremo vecchi potremo dirci: “Ti ricordi quella volta che abbiamo fatto Sanremo insieme?” E tu risponderai: “No, non mi ricordo niente…”».


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