Appena si esce dall’ampio piazzale della Stazione Termini e si arriva in piazza dei Cinquecento, lo sguardo non può non essere attratto dalla particolarissima facciata di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Eppure la prima volta che la si vede stupisce, perché è inglobata in strutture molto antiche, appartenenti alle Terme di Diocleziano, di fine III secolo-inizi IV secolo d.C. La facciata, poi, non è come tutte le facciate di chiese che siamo abituati a vedere: è invece concava, perché si inserisce proprio in una delle pareti curve di quello che un tempo fu il calidario, la piscina dell’acqua calda, delle Terme di Diocleziano.
Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, vista dall’altro lato di Piazza dei Cinquecento
Se poi si entra in chiesa, invece, ci sentiamo più rassicurati: anche se la pianta non è di quelle canoniche, proprio perché realizzata all’interno dell’antico tepidario delle Terme, gli arredi sono tipici delle chiese sei-settecentesche: marmi e stucchi, alte colonne e tanta luce. Il transetto poi è attraversato da una lunga meridiana, che è il motivo principale per cui i turisti entrano qui.
Ma la meridiana, realizzata nei primissimi anni del ‘700, è solo l’ultima e a mio parere la meno importante curiosità di questa basilica. Volete scoprire le altre?
Come dicevo, la chiesa è ricavata negli ampi spazi delle Terme di Diocleziano. Questo imponente edificio, il più grande del suo genere in ogni tempo e luogo dell’Impero, una volta decadutone l’uso, rimase abbandonato per molti secoli. Destino comune ai tantissimi monumenti della Roma Imperiale, questo complesso però riuscì a preservarsi piuttosto bene perché durante i secoli del Medioevo, quando l’area dei Fori imperiali era un immenso cantiere di spoliazione per ricavare materiale da costruzioni per nuovi edifici, questa zona di Roma era piuttosto periferica e defilata. Solo nel Rinascimento qualcuno cominciò ad accorgersi dei suoi imponenti muri e delle sue sale ancora conservate. Un tale Antonio Lo Duca, in seguito ad un sogno cominciò a nutrire il desiderio di convertire le antiche strutture in una chiesa dedicata ai Sette Angeli. Ma i papi con cui ebbe a che fare non furono mai d’accordo. Solo nel 1560 papa Pio IV accolse l’idea di realizzare una basilica dedicata agli Angeli e ai Martiri. Molti architetti si cimentarono nel progetto di una chiesa che per vivere sfruttasse le murature antiche, ma uno solo portò a termine il lavoro: nientepopodimenoché Michelangelo che con la realizzazione di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri pose la firma alla sua ultima opera di architetto.
Tutto il complesso delle Terme di Diocleziano, del quale fa parte Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. In alto si nota anche il Chiostro Michelangiolesco cui si può accedere dal Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano
Di Michelangelo fu dunque l’intuizione di aprire l’ingresso principale della chiesa nella muratura antica, anche se concava, anche se così poco “facciata”. Non solo, ma la possibilità di intervenire su strutture così antiche e così ben conservate gli consentì di sfruttare anche in architettura il concetto del non finito e di giocare con i contrasti di ampie luci e forti ombre che l’architettura antica induceva. Del grande progetto michelangiolesco, che fu portato a termine, è praticamente solo questa porta che sopravvive, mentre il resto della chiesa fu variamente sconvolto e modificato a più riprese nel corso dei due secoli successivi, secondo il gusto dei papi che di volta in volta si alternarono al soglio pontificio, fino ad assumere l’aspetto attuale, con la creazione di cappelle laterali e, appunto, l’introduzione della meridiana. Tra l’altro, anche la facciata michelangiolesca fu coperta ad un certo punto della sua esistenza. Ma a fine ‘800 essa fu riportata allo splendore rinascimentale, privata degli apparati successivi che, se pur la avvicinavano di più all’immagine e all’idea consueta di una chiesa, tuttavia la snaturavano completamente.
Ancora oggi si può apprezzare la straordinaria imponenza delle strutture delle Terme di Diocleziano che circondano e avvolgono da fuori la basilica. La stessa piazza dei Cinquecento è ricavata in quella che un tempo fu il calidario delle Terme.
Piccoli angoli che non ti aspetteresti mai di trovare: appena fuori della sacrestia di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, tra le antiche pareti delle Terme di Diocleziano
In una saletta laterale, la sacrestia della chiesa, è allestita una mostra a pannelli che racconta attraverso delle belle immagini la storia delle Terme e della basilica che vi fu costruita sopra/dentro. Dalla sacrestia si può uscire in un piccolo spazio di risulta tra le strutture delle antiche terme: un piccolo angolo di pace dove il rosso dei mattoni colora l’atmosfera. Un angolino di semplice bellezza, un altro luogo di Roma che non ti aspetti.