Santa Maria Navarrese tra leggenda e natura

Creato il 16 maggio 2013 da Yellowflate @yellowflate

La Sardegna, isola dove storia, natura e cultura si abbracciano e profumano di mare. Si può raggiungere con i traghetti dai principali porti italiani e con gli economicissimi voli low coast. La ricezione turistica è di buon livello e il suo territorio, selvaggio ed incontaminato, non ha nulla da invidiare ai veri paradisi sperduti ai quattro angoli del globo. Paesi e cittadine, a volte sconosciute, sono i suoi gioielli d’arte, natura o cultura, come Santa Maria Navarrese piccolo paese nella Provincia dell’Ogliastra.

Le sue origini hanno radici medioevali, come lo dimostra la chiesetta della Beata Vergine Assunta, situata nella piazza centrale del paese, la cui storia è legata alla Principessa di Navarra. Intorno all’anno mille, la Principessa, avendo fatto il voto di devozione fatto alla Vergine Maria per essere sopravvissuta al naufragio della sua nave, fece edificare questa bellissima chiesetta, che, nonostante siano passati molti secoli, si offre ancora a fedeli e turisti. Un’altra testimonianza del passato è la Torre Spagnola, eretta nel XVII secolo come postazione d’avvistamento contro le incursioni saracene.

Il suo golfo, servito da un porticciolo turistico, offre la possibilità d’attracco e, nei mesi estivi, piccole e grandi imbarcazioni turistiche vi fanno sosta. La sua fascia costiera è disseminata di bellissime spiagge di sabbie bianche o ciottolose, che si alternano con scogliere a precipizio sul mare, in un paesaggio tutto da scoprire e godere.

Se ci dirigiamo verso Cala Goloritzè, una ventina di chilometri a nord del paese, non possiamo che rimanere stupiti da un pinnacolo alto 143 metri che la sovrasta, conosciuto anche dai free climbers per le sue vie d’arrampicata sportiva. Nella sua spiaggia, circondata dal mare azzurro e dalla verde macchia mediterranea, il profumo del mare e degli olivi si mischiano creando un’atmosfera a dir poco paradisiaca. Stupende anche le altre spiagge, come Cala Luna, Cala Sisine e Ispùligi de Nie (piccole pulci di neve), chiamata così per via della sua spiaggia composta di piccoli ciottoli bianchi.


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