Io, per Sfera pubblica
C'è stato un momento in cui, chi più chi meno, si è strenuamente creduto all'incombenza del voto anticipato. E invece, per stessa ammissione di Fini, non sarà più così. L'ironia della sorte, poi, ha voluto che fosse proprio l'opera dell'antagonista di Berlusconi nel centrodestra a rinsaldare la maggioranza di governo, complici i malumori all'interno di Fli dopo l'assemblea costituente di febbraio. Ma quello che risalta agli occhi, piuttosto, è la sempreverde armonia tra Bossi e Berlusconi. Non che ci fossero dubbi, in verità, ma nella settimana scorsa alla Camera è accaduto qualcosa di particolare. Durante i festeggiamenti in Aula per la fiducia incassata sul federalismo municipale, Maroni ha sottratto il fazzoletto verde della Lega a Giacomo Stucchi per metterlo nel taschino del premier. Il quale pare non abbia affatto disdegnato il gesto.
L'ex terzo incomodo Fini ha osservato nel salotto di Vespa (a proposito, non male il siparietto tra i due) come il leader del Carroccio sia di fatto “il vero premier”. E non è che abbia tutti i torti, il presidente della Camera. Bossi non ha tentennato neanche un minuto dinanzi alle lusinghe del Pd (l'intervista di Bersani alla Padania fu abbastanza eloquente) e mai avrebbe rinunciato ai voti che l'alleato gli aveva garantito a stretto giro.
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