Con una valigia pesante da un lato e lo zaino sulle spalle sono partita, così, alla volta del Cile, terra natale del grande Pablo Neruda. Due settimane soltanto per scoprire una terra selvaggia, rigogliosa e ricca di contraddizioni. Una nazione di circa 3.000 chilometri di natura, abitata da un popolo accogliente e da una popolazione indigena poco conosciuta, i Mapuche. La prima tappa di questo viaggio non poteva che essere Santiago del Cile.
Con il suo (fangoso) Rio Mapocho, Santiago è una città dal fascino particolare, dove il gap tra povertà e ricchezza è tra i più ampi al mondo. Una città moderna, disordinata, con palazzi a 30 piani che si affastellano uno accanto all’altro, mentre le Ande fanno da sfondo. Ma oltre ad ammirare la sua bellezza e a ricordare la sua triste storia, cosa fare esattamente?
1. Far serata al Barrio Bellavista
Uno dei quartieri più amati e più attivi della città è proprio il Barrio Bellavista. Ricco di ristoranti, locali e con una fervente vita notturna, è forse la zona più turistica e frequentata della città (ma anche la più cara). Non è un caso se è qui che troviamo una delle tre case di Pablo Neruda (o meglio della sua amante Matilde Urrutia). Nascosta tra gli edifici, la Chascona è forse uno dei tesori più preziosi e stravaganti della città. Dall’aspetto e dalla forma singolare, la Chascona sintetizza bene la storia e la cultura di un Cile pre-dittatura, racconta dell’amore di Neruda per il mare e, a mio avviso, ricorda la bella casa di D’Annunzio sul lago di Garda.
Sempre nel quartiere Bellavista sorge un’altra imperdibile istituzione di Santiago, il Cerro San Cristobal, un parco di 722 ettari in cima a una collina da cui si gode di una bellissima vista sulla città. Vi suggerisco di approfittare del panorama per provare un’altra specialità di Santiago, una bevanda dolciastra dal sapore di pesca, il Mote con Huesillos.
2. Centro Cultural la Moneda
Molti di voi si ricorderanno del palazzo presidenziale dove Allende si uccise per non cadere nelle mani del nemico, la Moneda appunto (ex zecca). Ecco, oggi, sotto gli uffici presidenziali cileni si trova un bellissimo spazio culturale che ospita mostre di qualsiasi tipo sia gratuite sia a pagamento. Vi consiglio di farci un salto, si trova all’omonima fermata della metro La Moneda.
3. Gustare piatti tipici al Mercado Central
Come ogni città che si rispetti, anche Santiago ha il suo Mercato di tutto rispetto. Si trova tra 21 de Mayo e San Pablo presso la metro Puente Cal y Canto, non troppo distante dal centro. Lì potrete trovare frutta esotica, verdura di stagione, carne, pesce e venditori ambulanti che cercheranno di vendervi qualsiasi prodotto esistente. E’ super interessante scoprire lì quali sono le abitudini alimentari dei Cileni e sperimentare anche voi cibo tradizionale a poco prezzo.
4. Per non dimenticare la storia al Museo de la Memoria y los derechos Humanos
Insieme al Gam, è uno dei miei musei preferiti. Aperto nel 2010, questo edificio moderno di quattro piani raccoglie le immagini, video, oggetti e le testimonianze di 40.000 cileni che hanno subito violenze durante la dittatura militare cilena tra il 1973 e il 1990. Nonostante il museo sia un po’ fuori mano (metro Quinta Normal), vi consiglio caldamente di farci un salto anche solo per inquadrare storicamente il difficile passato di questo Paese.
5. Ripercorrere le tappe storiche di Santiago con una guida locale – Plaza de Armas
Plaza de Armas è ed è sempre stato il cuore della città, il centro, il fulcro. Infatti la storia di Santiago nasce proprio qui, nel 1541, data della sua fondazione. La statua di Simòn Bolivar e, dall’altro lato della piazza, di un indigeno Mapuche, riassumono un po’ le tappe difficili della capitale Cilena. I tour organizzati con guide locali sapranno spiegarvi nel dettaglio la storia di questa splendida città. Se siete interessati, Free Tour Santiago organizza ogni giorno visite guidate gratuite alle 10.00 e alle 15.00 con partenza da Catedral Metropolitana.