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Santo Domingo, laggiù nel paese dei tropici

Creato il 22 febbraio 2012 da Compagniadeiviaggiatori @comviaggiatori

Il modo migliore per lasciarsi l’inverno alle spalle? Semplice, mettere almeno dieci ore di volo tra noi e il gelo polare, viaggiando possibilmente in direzione dell’Equatore. O, meglio ancora, verso i Caraibi, come ho fatto io, per atterrare in una calda serata tropicale a Santo Domingo, prima tappa di un viaggio che mi porterà alla scoperta della costa nord della Repubblica Dominicana. L’altra faccia, più autentica e naturale, dell’isola delle vacanze all-inclusive.

Santo Domingo, laggiù nel paese dei tropici...

Per riprendermi dal jet-lag, niente di meglio di una passeggiata per le vie della città coloniale, nucleo storico di quello che è stato il primo insediamento urbano del Nuovo Mondo. Piazze, monumenti, chiese e palazzi riportano inevitabilmente ai tempi di Cristoforo Colombo o giù di lì, che nel 1492 approdò sulle coste dell’isola con le tre caravelle pensando di essere sbarcato nelle Indie. Non per niente l’edificio di gran lunga più visitato è l’Alcazar, la dimora di don Diego Colombo, figlio del navigatore, che a quanto sostiene la guida ha la particolarità di essere stato costruito senza utilizzare nemmeno un chiodo. Doppiamente rinforzate sono invece le possenti mura di cinta della città, innalzate per sventare i ripetuti attacchi dei pirati che infestavano il Mar dei Caraibi. A due passi dalla Plaza d’España circondata da palazzi in stile gotico-moresco, l’hotel Frances Santo Domingo è un’oasi di grande charme in un palazzo d’epoca, con un romantico patio dove la sera si cena a lume di candela.

Santo Domingo, laggiù nel paese dei tropici...


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