Santorum si ritira e Romney resta l'unico candidato credibile alla nomination del Gop

Creato il 11 aprile 2012 da Pfg1971

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E così anche Rick Santorum ha deciso di gettare la spugna, ritirandosi dalla corsa repubblicana alla nomination presidenziale. Da oggi , Mitt Romney è virtualmente il principale candidato alla presidenza del partito repubblicano.

Restano ancora in corsa l’ex speaker della Camera, Newt Gingrich e il deputato ultraliberista Ron Paul, ma nessuno dei due può impensierire i sogni di gloria dell’ex governatore del Massachussets. Solo Santorum, l’ex senatore della Pennsylvania, avrebbe potuto mettere in forse il primato di Romney.

Le motivazioni alla base della rinuncia del campione degli evangelici e degli ultra conservatori sono molteplici. In primo luogo l’altalenante stato di salute della figlia di tre anni, Bella, affetta da una alterazione cromosomica tale da metterne a rischio la sopravvivenza.

Ufficialmente l’ex senatore ha deciso di lasciare la corsa alla nomination proprio per seguire senza distrazioni esterne le traversie sanitarie della figlioletta. In secondo luogo, accanto alla ragione ufficiale, va messa in luce anche la crescente difficoltà di Santorum di riuscire a competere ad armi pari con le spropositate risorse finanziarie di Mitt Romney.

Basti pensare che l’ex governatore, prima della uscita di scena di Santorum, si preparava a lanciare contro di lui una serie di spot televisivi negativi dal costo record di 2,9 milioni di dollari, quasi il 40% delle risorse finanziarie raccolte dalla campagna di Romney fino alla fine del febbraio scorso.

Sono cifre da capogiro che evidenziano con immediatezza la sproporzione di mezzi economici tra Santorum e Romney. Malgrado il consenso crescente dell’ex senatore tra una parte notevole dell’elettorato repubblicano più conservatore, la differenza di risorse tra i due rendeva del tutto impari la lotta: era come se in una battaglia navale, un moderno incrociatore statunitense si scontrasse con una galea romana.

In terzo luogo, a spingere Santorum a ritirarsi sono stati anche i sondaggi non proprio positivi riguardo la probabile accoglienza della sua candidatura nelle primarie repubblicane in programma il prossimo 24 aprile in Pennsylvania, il suo stato di origine. Infatti, sebbene tutti i sondaggi continuavano a darlo in vantaggio su Romney, tale primato andava pian piano indebolendosi, a tutto vantaggio di quest’ultimo.

Una prospettiva davvero poco salutare per Santorum, soprattutto in vista di possibili futuri traguardi politici. Infatti, se l’ex senatore non fosse riuscito a prevalere nelle primarie del suo stato di origine, in cui, nel 2006, aveva già perso la sua rielezione al Senato con un passivo di oltre il 17% dei voti, avrebbe potuto dire addio a ogni possibile candidatura futura, né nel suo stato, né alle presidenziali del 2016.

Meglio allora uscire da vincitore e con una motivazione ufficiale così umana come quella di voler dare tutta la sua attenzione ad una figlia gravemente malata.

Mitt Romney rimane quindi l’unico candidato in grado di ottenere la nomination repubblicana e di potersi misurare a novembre contro Barack Obama.

Non a caso, l’ex governatore ha già iniziato ad attaccare il presidente in carica definendo fallimentare la sua esperienza alla Casa Bianca, sia riguardo la difficoltà di far emergere con sufficiente vigore gli Usa dalla più grave crisi economica dalla Grande Depressione, sia a proposito della autorevolezza americana nel consesso internazionale.

Naturalmente nella leadership di  Romney non mancano i punti deboli che la campagna elettorale di Obama farà di tutto per puntualizzare e per farne materia di propaganda elettorale: la sua enorme ricchezza, in stridente contrasto con le diffuse difficoltà economiche dei cittadini statunitensi, la sua capacità di cambiare spesso idea per adeguarsi all’uditorio del momento, come una lavagnetta cancellabile o etch a sketch (secondo una maldestra affermazione del suo portavoce) la sua debolezza tra l’elettorato femminile per la sua posizione anti-aborto, o pro-life, l’altrettanta debolezza tra l’elettorato latinos, vera constituency emergente nel panorama politico statunitense, per le sue dure prese di posizione anti-immigrati, etc., etc.   


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