E ragioniamo insieme allora, partendo dal titolo: Sapere aude, letteralmente “abbi il coraggio di conoscere”!
Argomento delicato che sfiora temi di attualità, ma è bello questo titolo, è una frase latina che significa “il coraggio di essere saggio”, significa chiedersi il perché delle cose con il desiderio di capire, per esempio capire cos’è la tirannia, ovvero, il dominio di un uomo sulla massa asservita, un uomo che dapprima raggiunge e poi esercita in maniera egemonica il potere attraverso la violenza e il dispotismo.
Ci sono nella storia, forme di dispotismo ma, quella degli ultimi decenni che coinvolge gli italiani è di tipo democratico, basata sul consenso elettorale. Ora, diventa necessario capire le motivazioni di questo consenso. Il berlusconismo non è un fenomeno decifrabile in termini puramente provinciali; né rappresenta il riproporsi di vecchie forme di autoritarismo proprie delle nostre classi dirigenti. Tanto meno è assimilabile, come spesso è stato fatto e si continua a fare, al fascismo. È, invece, un frutto maligno della nostra democrazia, qualcosa che è nato e si è sviluppato dentro la crisi del nostro sistema democratico, e che di esso si è alimentato e continua ad alimentarsi.
In una democrazia si impedisce che dilaghi il fenomeno delle tangenti o della corruzione, mentre nel nostro Paese la rete di cricche criminali è vastissima, fioriscono, perché abbiamo trasmesso il concetto che la legge è stata sostituita dal libero arbitrio. Su questo è necessario riflettere a fondo. La cancellazione del principio della legge porta con sé anche la cancellazione delle leggi, sostituite da leggi fatte su misura, proprio perché alla base di questo dispotismo, dolce e democratico, c’è la rottura dei legami, del comune sentire, della solidarietà che porta alla degenerazione. È il frutto diretto, da un lato, della frantumazione delle vecchie identità collettive; dall’altro, delle forme di “passività” che hanno investito e coinvolto la parte maggioritaria del nostro paese. Vero è che resistono pensatori liberi che lavorano tenacemente e con coraggio, per la Repubblica, denunciano e lottano per i comportamenti civili, etici, e morali che coinvolgono l’intero paese. Ma sono rimasti pochi e soli. Nella vera democrazia, è fuori di dubbio, non ci può essere compromesso con la magistratura, come non può esserci una tregua con la Costituzione.
Ascoltiamo le parole di Savonarola: “il tiranno è pessimo quando è al governo, perché bada per prima cosa a che i sudditi non capiscano quasi nulla delle sue azioni”… “Il tiranno è sempre lussurioso”….definizioni scritte nel ‘500, eppure… questa smania carnale, libidinosa, che va insieme all’ipertrofia dell’ego, a me suona familiare e molto attuale.