Sapersi rileggere, sapersi riscrivere

Creato il 28 gennaio 2013 da Luciusday
Esattamente il 27 gennaio di un anno fa pubblicavo questo post, scaturito dai tanti pensieri dovuti, allora come adesso, a una sessione invernale che si appropinquava, con la differenza che gli esami erano interamente in tedesco; alla fine di una serata di studio come tante e sorpreso dalla neve, mentre ora dalla finestra c'è solo aria fredda a separarmi dai grattacieli e la neve è tutta a terra mutata in ghiaccio o poltiglia marrone, attentatori rispettivamente della vita delle persone e delle loro scarpe. Non sono più a Magonza, non vivo più in uno studentato (anche se presto vi ritornerò), non sono più in Erasmus, e si spera che adesso ci metta meno di un'ora per studiare una pagina in tedesco.
Per il resto, nulla è cambiato. I Tedeschi sono sempre così, come li avevo descritti a suo tempo, con la differenza che adesso ho imparato, a volte, a pensare come loro (la mia amica Shoshanna, che a ciò tanto mi ha esortato, sarà contenta), e a immedesimarmici; e a volte non è neanche troppo male, non dover applaudire quando l'aereo atterra, non dover giudicare qualcuno da come è vestito, avere sempre un bollitore in cucina che ti porta l'acqua a temperatura desiderata nel giro di uno o due minuti, prendere i mezzi pubblici in orario (e sapere che passeranno), vedere che gli uffici pubblici funzionano, e dargli stima e fiducia, come saper valorizzare e non sprecare tutto ciò che è pubblico; cominciare a bere birra a metà pomeriggio, come se fosse acqua, ma gustandosela fino in fondo, cucinare assieme senza farsi troppi problemi a mangiare il secondo dopo il primo, o addirittura tutti e due assieme nello stesso piatto (mia zia di 80 anni ci resterebbe).
Oltretutto, l'imparare ad apprezzare certe cose a cui non eri abituato ti dà l'opportunità di guardarne altre con occhi diversi, e a valorizzare quella diversità. Così, se un Tedesco entra nel pallone appena si trova davanti a un imprevisto o è costretto a deviare dallo standard a lui impartito, tu avrai già trovato una soluzione, abituato ad arrangiarti, ad inventare; così sul lavoro come nell'esecuzione di una figura di Salsa ballando, se esci dalla pista sai riprenderti. Se scavi sotto la dura scorza di un Tedesco, stai tranquillo che ti si avvinghierà e si affezionerà a te che manco un napoletano, e dirai: "Ma che vuole questo qua?". Si potranno coniugare le buone qualità italiane con quelle tedesche?
Non so come si comportano gli altri blogger, ma io non rileggo gli articoli che scrivo una volta pubblicati, salvo rare eccezioni; non lo facevo in classe per i temi di italiano, ho continuato a non farlo. E' un grave errore, perché uno dovrebbe imparare a sapersi rileggere a distanza di tempo, non solo per vedere quale parte di sé ha esternato al mondo, ma anche per vedere se e come è cambiato; è proprio allora che arriva il momento di riscriversi, reinventarsi, aggiornare quegli Horcrux (passatemi, vi prego, questo prestito rowlingiano) disseminati da qualche parte del web e dirgli: "aoh, aripijiate che er capo se lo semo giocati".
Pulchra vobis;)
LuciusDay

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