Per il resto, nulla è cambiato. I Tedeschi sono sempre così, come li avevo descritti a suo tempo, con la differenza che adesso ho imparato, a volte, a pensare come loro (la mia amica Shoshanna, che a ciò tanto mi ha esortato, sarà contenta), e a immedesimarmici; e a volte non è neanche troppo male, non dover applaudire quando l'aereo atterra, non dover giudicare qualcuno da come è vestito, avere sempre un bollitore in cucina che ti porta l'acqua a temperatura desiderata nel giro di uno o due minuti, prendere i mezzi pubblici in orario (e sapere che passeranno), vedere che gli uffici pubblici funzionano, e dargli stima e fiducia, come saper valorizzare e non sprecare tutto ciò che è pubblico; cominciare a bere birra a metà pomeriggio, come se fosse acqua, ma gustandosela fino in fondo, cucinare assieme senza farsi troppi problemi a mangiare il secondo dopo il primo, o addirittura tutti e due assieme nello stesso piatto (mia zia di 80 anni ci resterebbe).
Oltretutto, l'imparare ad apprezzare certe cose a cui non eri abituato ti dà l'opportunità di guardarne altre con occhi diversi, e a valorizzare quella diversità. Così, se un Tedesco entra nel pallone appena si trova davanti a un imprevisto o è costretto a deviare dallo standard a lui impartito, tu avrai già trovato una soluzione, abituato ad arrangiarti, ad inventare; così sul lavoro come nell'esecuzione di una figura di Salsa ballando, se esci dalla pista sai riprenderti. Se scavi sotto la dura scorza di un Tedesco, stai tranquillo che ti si avvinghierà e si affezionerà a te che manco un napoletano, e dirai: "Ma che vuole questo qua?". Si potranno coniugare le buone qualità italiane con quelle tedesche?
Pulchra vobis;)
LuciusDay