Sappiamo che la fisiognomica è disciplina pseudoscientifica, tuttavia bisogna ammettere che non è facile resistere agli odiosi pregiudizi che ci ha ficcato in testa per secoli e secoli. Lo dico con un certo orgoglio: a me non costa alcuna fatica. Così, dinanzi ai tratti che per due millenni, da Polemo di Laodicea a Cesare Lombroso, sono stati sempre attribuiti al coglione, io non ho cedimenti: distolgo lo sguardo e porgo l'orecchio, fuggo la suggestione e mi concentro su ciò che dice.
Beppe Severgnini, per esempio: "Ingrid Loyau-Kennett, 48 anni, due figli, ex insegnante e capo scout, [...] è scesa dal bus quando ha visto un corpo in mezzo alla strada: pensava ci fosse stato un incidente. Poi ha capito: una persona era stata uccisa. Anzi, macellata. La donna non ha esitato ad avvicinarsi agli assassini. "Meglio che le armi fossero puntate verso una persona come me, e non verso i bambini che cominciavano a uscire da scuola"". E qui si chiede: "Perché l'ha fatto? Capiva quanto stava accadendo?".
Cazzarola - dico - la signora è stata limpida come il cristallo. Ha detto che è scesa dall'autobus perché pensava si trattasse di un incidente: è capo scout, così strano che l'abbia fatto? Solo dopo ha capito cosa stesse accadendo, e lì ha pensato bene di fare la sola cosa che fosse in suo potere, cioè impedire che gli assassini puntassero verso la scuola, distraendoli. "Ammirevole, certamente - concede Beppe Severgnini - ma la domanda resta: perché l'ha fatto, Ingrid? Aveva capito quanto stava accadendo? O una parte del cervello le suggeriva: "Ehi, è solo un film"?".
Ecco, è qui che la fisiognomica mostra tutta intera la sua irrilevanza. Perché domande del genere può porsele anche un coglione senza tutto quell'esagerato prognatismo.