Pomeriggio 5, il programma di informazione ed intrattenimento a cura della testata giornalistica Videonews, diretta da Claudio Brachino e condotto da Barbara d’Urso, indaga sulle dinamiche familiari che legano morbosamente l’assassino di Sarah e sua figlia Sabrina. Si va dalla gelosia alla rabbia che sfocia nell’odio, nell’incesto familiare e nella ferocia del gesto operato dal padre. Gelosia verso un rapporto esclusivo dove Sarah è un ostacolo e dove la violenza sessuale, forse è l’atto che spezza tutto. Un intrigo ancora da sciogliere. L’ultimo tradimento. Nuovi dubbi e inedite rivelazioni sul caso Sarah Scazzi: alla luce degli ultimi risvolti nelle indagini e dopo l’interrogatorio ai danni della figlia di Michele, Sabrina Misseri, si torna a parlare dei misteri che ancora avvolgono l’omicidio di Avetrana.
Lei la cugina, la migliore amica, l’esempio da emulare, un rifugio per le confidenze a cui aprire il cuore e alla quale si chiede comprensione e protezione. Sarah e Sabrina, tanto è stato detto in questi giorni, ma nessuno avrebbe ipotizzato che il tradimento arrivasse proprio da lei, la persona di cui Sarah si fidava di più.
Tutti vorremmo chiudere le orecchie…Avetrana è piena di dubbi, un paese lacerato da questa ultima svolta nell’inchiesta, un paese sotto choc, nessuno più capisce dove sia la verità. Da intercettazioni ambientali emergono le bugie di Sabrina e le incongruenze delle testimonianze rilasciate.
Le domande si susseguono: perché il padre coinvolge la figlia? Perché
Una tragedia dolorosa alla quale si aggiunge un dato sconcertante, il clamore di questo caso ha suscitato anche una morbosa curiosità, centinaia di persone si muovono in pellegrinaggio verso la meta: la casa di Misseri. Un via vai incessante di esseri umani che vogliono partecipare al dolore o semplicemente fare una passeggiata, in gita davanti al luogo della morte, una foto con il telefonino. Azioni che rispondono ad esigenze di curiosità e alla voglia di essere dentro la cronaca, per vedere di persona l’orrore in prima fila, protagonisti solo perchè si è lì, perchè si va al funerale o si danno dichiarazioni più o meno sentite.
Non ci troviamo dentro ad un video gioco, dove si ammazzano figure inconsistenti per guadagnare punti o sulla scena di un film dove il voyeurismo è sicuramente innocuo, questa è vita vera, c’è una vittima di appena 15 anni, una madre, degli amici, dei familiari da entrambe le parti che soffrono, c’è un legame affettivo distorto, violenza.
Diventa assolutamente necessario fermarsi e riflettere su questa caduta di civiltà e su quali siano i valori etici della nostra società al fine di ricostruire un tessuto emotivo in grado di distinguere tra realtà e finzione, un distacco che discretamente consenta di restare in disparte per lasciar ricompattare gli animi.