Sarà una risata che ci seppellirà

Da Silviapare
Ieri era il quinto anniversario della morte di Anna Politkovskaja, la giornalista e attivista per i diritti umani uccisa da ignoti sicari che l'aspettavano davanti all'ascensore di casa sua, a Mosca.
Ieri il premio Nobel per la pace è stato assegnato a tre donne, "per la loro lotta non-violenta per la sicurezza e la partecipazione delle donne ai processi di pace". Eccole, belle come il sole: Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia; Leymah Gbowee, leader, insieme a Comfort Freeman, del movimento pacifista femminile liberiano; Tawakkul Karman, giornalista yemenita, protagonista della rivolta contro il presidente Abdullah Saleh.

Ieri Alessandra Mussolini riprendeva la pietosa battuta del presidente del consiglio e cantava su Radio 2 l'inno di "Forza Gnocca", prontamente ripresa da giornali anche "di sinistra" come Repubblica, che ha pubblicato il video della bella impresa (non pubblico il link perché mi fa schifo). La giustificazione è sempre la stessa: "era una battuta". Ma davvero, gli italiani ancora voglia di ridere di questa roba? Non si sono ancora stufati di tutte queste stronzate? "Ha ha, quanto siamo simpatici, quante belle battute che facciamo, guardate gli altri come sono seri e noiosi!" Ancora con questa solfa, intanto che il paese sprofonda? Cuor contento non sente stento, dice il proverbio. Sarà...

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