Ecco, ho sempre trovato viscido e squallido che si facesse ricorso alle scelte private di Crocetta per screditarne l'azione politica e sociale. Di difetti l'uomo ne ha tanti, politicamente parlando, a partire da una certa voglia di esercitare e mantenere il potere nonostante tutto. E a me – che non l'ho votato – quello interessa.
Invece vedo che ultimamente l'orientamento sessuale di Crocetta è entrato di diritto nel novero dei motivi per cui criticarlo. Ricordo solo Beppe Grillo che l'ha definito «uno che ormai non si sa cosa sia, da tutti i punti di vista». Chissà quali punti di vista stesse esaurendo Grillo nella sua veloce disamina... E poi ci sono le ultime esternazioni mediatiche. Prima quella dell'assessore all'Urbanistica della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi di Fratelli d'Italia. «Frocetta, prendi del Valium! Ma vuoi stare zitto? Hai queste crisi isteriche un po' femminili». Non c'è peggior maschilista di certe donne. La signora Beccalossi, poi, alle cronache politiche è nota perché nel 2003, in campagna elettorale a Brescia, il suo allora leader Silvio Berlusconi disse «Forza Viviana! Fagliela vedere». Lei disse di non essersene accorta "lì per lì".
Ma al di là del sessismo omofobico di una inflessibile donna di destra, ieri si è fatta segnalare un'altra perla. L'autrice – perché anche in questo caso si tratta di una donna, guarda un po' – è Sara Tommasi. Purtroppo sì. Ecco la lezioncina di una donna che ha avuto qualche problema anche con la sua sessualità:
La Sicilia, terra della virilità per eccellenza, rappresentata da (F)Crocetta... 😨😱— Sara Tommasi (@SaraTommasi) 1 Dicembre 2014Eh vabbè, le cose dunque stanno così. C'era più coerenza nel sentirsi rappresentati da presidenti di Regione indagati o condannati per reati di mafia? Nulla contro Sara Tommasi – che pure ha continuato a ribadire che stava solo scherzando e non c'è nulla di male a dire certe cose. Semplicemente mi diverte, paradossalmente, la bassezza del livello dialettico, retorico e propagandistico cui siamo arrivati. Soprattutto mi fa sorridere amaramente che la ragazza di Terni è la naturale evoluzione di un pensiero lungo secoli, da D. H. Lawrence agli altri scrittori del Grand Tour, da Vitaliano Brancati a Lando Buzzanca, dalla commedia sexy al delitto d'onore, dall'omofobia di paese agli stereotipi sessuali di una bassissima antropologia d'accatto, dall'alta letteratura alle battute da terza elementare. Povera Sara, povero Saro.