"[It] is considered as an appropriate tribute of gratitude to God to set apart one day of Thanksgiving in each year; and autumn is the time when the overflowing garners of America call for this expression of joyful gratitude.” 1
"Sembra essere ritenuto un tributo appropriato di gratitudine a Dio condividere una giornata di ringraziamento ogni anno, e l'autunno è il momento in cui i granai traboccanti dell'America invitano a questa espressione di gioiosa gratitudine."
Sarah Josepha Buell nacque il 24 ottobre del 1788 a Newport, nel New Hampshire, e come era uso per le famiglie non facoltose, venne educata a casa, insieme con i suoi fratelli, dalla madre e dal fratello maggiore Orathio; particolarmente portata per gli studi e per l'insegnamento a sua volta, divenne maestra in una scuola locale all'età di 18 anni, cominciando a costruirsi una vita indipendente e scrivendo poesie nel tempo libero.
Sposa nel 1813 all'avvocato David Hale con cui condivideva la passione per lo studio, così ella annotava nei suoi ricordi:
"Abbiamo avviato, subito dopo il nostro matrimonio, un sistema di studio e di lettura che abbiamo perseguito, per tutto il tempo in cui egli fu in vita. Le ore consentite erano dalle otto di sera fino alle dieci; due ore su ventiquattro: come mi piacevano quelle ore! In tutte le nostre attività cognitive, sembrava che l'obiettivo di mio marito fosse quello di illuminare la mia ragione, - rafforzare la mia capacità di giudizio, e darmi fiducia circa i poteri della mia mente, che stimava molto più di me. Ma questa approvazione, che egli esprimeva circa i miei talenti, è stata di grande incoraggiamento quando dovetti cimentarmi in quei doveri che da allora sono divenuti la mia 'parte'. " 2
Nel 1922 Sarah rimase vedova con 5 figli, il maggiore aveva 7 anni ed il più piccolo nascerà due settimane dopo il decesso di David, e si trovò perciò costretta a mettere a frutto i propri talenti nella scrittura e nella pubblicazione di libri, dapprincipio di poesie il secondo dei quali, Poems for Our Children, del 1830, contiene la celeberrima filastrocca 'Mary had a little Lamb', ma già nel 1827 ella aveva scritto un romanzo, Northwood in cui già ella fantasticava sulla necessità di istituire un giorno in cui ringraziare la Divina Provvidenza che aveva concesso nel 1621 ai Padri Pellegrini di approdare sulla costa atlantica del continente e di poterlo colonizzare, in pace:
Editrice dal 1837 del Godey's Lady's Book, ella fu la prima donna a scrivere una rivista indirizzata esclusivamente al pubblico femminile e sotto la sua guida divenne questa la rivista più letta dell'America del XIX secolo;
la sua posizione le diede così anche la possibilità di combattere le due più importanti battaglie della sua vita:
- rendere giustizia al sesso femminile affinché fosse riabilitato e riconosciuta ad esso un'adeguata educazione e posizione nell'ordinamento sociale ( ella non era assolutamente di idee femministe, anzi, credeva che Dio avesse stabilito ruoli e compiti diversi per l'uomo e per la donna, la quale però non doveva all'uomo essere asservita e da esso adombrata );
- far sì che venisse istituito un giorno in cui poter celebrare la Festa del Ringraziamento, una festa che avrebbe dovuto coinvolgere non solo le famiglie del New England, ma ogni stato dell'Unione; a tale proposito vi riporto qui di seguito il suo primo editoriale pubblicato nel 1837 sul Godey's Lady's Book:
esso
"Potrebbe, senza inconvenienti, essere osservato lo stesso giorno del mese di novembre, per esempio l'ultima Giovedì del mese, in tutto il New England; e anche nei nostri Stati fratelli che hanno trapiantato in casa loro il medesimo sistema sociale. Potrebbe perciò avere un carattere nazionale, alla fine, indurre tutti gli Stati a partecipare alla commemorazione di "raccoglimento", che si celebra. Si tratta di una festività che non diventerà mai obsoleta, perché custodisce i migliori affetti del cuore - i legami sociali e domestici, che chiama a raccolta i membri dispersi della cerchia familiare, e porta abbondanza, gioia e letizia nelle case dei poveri e gli umili. " 4
Da allora più e più volte tornò su questo tema senza mai trovare rassegnazione, anzi sempre più motivata da u paese che, con il trascorrere degli anni, appariva sempre meno unito, come tristemente confermò la Guerra di Secessione, combattuta dal 12 aprile 1861 al 9 aprile 1865; risoluta, il 28 settembre del 1863, nel pieno del conflitto e perciò ancor più spronata di qualche anno prima a trovare realizzazione a questo suo desiderio, prese pennino e calamaio e scrisse questa lettera all'allora presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln:
LETTERA DI SARAH JOSEPH HALE AD ABRAHAM LINCOLN, PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI Da Sarah J. Hale ad Abraham Lincoln, 28 Settembre, 1863 Privato
Philadelphia, 28 Settembre 1863.
Signore .-- Permettetemi, in qualità di Editrice del "Lady's Book", di chiedere qualche minuto del vostro tempo prezioso, mentre vi sottopongo un argomento di grande interesse per me e - come spero - anche per il Presidente della nostra Repubblica, di una certa importanza. L'argomento è quello di far divenire il giorno del nostro annuale Ringraziamento una festività nazionale e che abbracci l'intera Unione. Avrete notato che, per negli anni trascorsi, c'è stato un crescente interesse sentita nella nostra terra affinchè il Ringraziamento fosse festeggiato lo stesso giorno, in tutti gli Stati membri; ora si avverte il bisogno di un riconoscimento nazionale ed autorevole, poichè divenga definitivamente, un costume ed un' istituzione americana. In allegato vi sono tre articoli (essendo stampati sono di facile lettura), che renderanno l'idea ed il chiaro progredire della popolarità di questo progetto. Negli ultimi quindici anni ho esposto questa idea nel "Lady's Book", e messo a conoscenza degli incartamenti i Governatori di tutti gli Stati e Territori - e ne ho anche inviato copia ai i nostri Ministri all'estero e ai nostri Missionari presso i pagani - - e ai comandanti della Marina. I destinatari mi hanno fatto pervenire la loro più gentile ed uniforme l'approvazione. Due di queste lettere, una dal Governatore (ora Generale) Banks e una dal Governatore Morgan sono qui accluse; entrambi gentiluomini come vedrete, hanno nobilmente contribuito a realizzare il desiderato Ringraziamento dell'Unione. Ma trovo che vi siano degli ostacoli impossibili da superare senza alcun aiuto legislativo - poiche ogni Stato dovrebbe, per statuto, rendere obbligatorio al Governatore la nomina dell'ultimo Giovedi del mese di novembre, ogni anno, quale Giorno del Ringraziamento; - Oppure, ma in tal modo richiederebbe anni per trovare realizzazione, ho pensato che un proclama da parte del Presidente degli Stati Uniti sarebbe la cosa migliore, il metodo più sicuro e più calzante per fissare un Appuntamento Nazionale. Ho scritto al mio amico, l'On. Wm. H. Seward, chiedendogli di conferire con il presidente Lincoln su questo argomento, in quanto il Presidente degli Stati Uniti ha potere sul Distretto di Columbia e sui Territori; e anche sull'Esercito e sulla Marina e su tutti i cittadini americani all'estero che dichiarano la loro protezione sotto la bandiera degli Stati Uniti - e non poteva, con diritto quanto con dovere, emettere il suo proclama per una Giornata Nazionale del Ringraziamento per tutte le di ogni Stato? E non sarebbe adatto e patriottico per lui fare appello ai Governatori di tutti gli Stati, invitandoli e raccomandando che si uniscano nel rilasciare proclami perchè l'ultimo Giovedi nel novembre divenga la Giornata del Ringraziamento per il popolo di ciascuno Stato? Così la grande Festività dell'Unione americana sarebbe stabilita. Ora, lo scopo di questa lettera è di supplicare il presidente Lincoln a mettere mano al suo proclama, nominando l'ultimo Giovedi nel mese di novembre (che cade quest'anno il 26) come Ringraziamento Nazionale per tutte quelle categorie di persone che sono sotto il governo Nazionale e raccomandando questa festività a ciascuno Stato Esecutivo: in tal modo, con il
nobile esempio e l'azione del Presidente degli Stati Uniti, la permanenza e l'unitarietà della nostra Grande Festività Americana del Ringraziamento sarebbe garantita per sempre. Una proclamazione immediata sarebbe necessaria, in modo da raggiungere tutti gli Stati in tempo per il periodo suddetto, anche per precedere l'azione dei singoli Governatori. Scusate la libertà che mi sono presa.
Con profondo rispetto, Vostra sinceramente Sarah Josepha Hale, editrice del "Lady's Book"
Da: le carte di Abraham Lincoln, Library of Congress Sarah J. Hale di Abraham Lincoln, Lunedi, 28 September, 1863 (Thanksgiving) Abraham Lincoln Papers presso la Library of Congress. Trascritto e commentata dal Lincoln Centro Studi, Knox College. Galesburg, Illinois. 5
Così il Presidente agì di conseguenza alla lettera di Sarah Josepha Hale:
GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO ( THANKSGIVING DAY ) 1863 da ABRAHAM LINCOLN DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA - UN PROCLAMA
L'anno che sta volgendo verso la sua conclusione è stato colmato con le benedizioni di campi fecondi e di cieli sani. A questi premi, che vengono così costantemente apprezzati ma di cui siamo inclini a dimenticare la fonte di provenienza, altri se ne sono aggiunti, che sono di così straordinaria natura che non possono non riuscire a penetrare e ad ingentilire anche il cuore che è abitualmente insensibile alla Provvidenza sempre vigile di Dio Onnipotente. Nel bel mezzo di una guerra civile di impareggiabile grandezza gravità, che talvolta ha dato l'impressione di invitare anche gli sembrava Stati esteri ad intervenire con la loro aggressione, la pace è stato conservata con tutte le nazioni, l'ordine è stato mantenuto, le leggi sono state rispettate ed applicate, e l'armonia è prevalsa ovunque, tranne che sulla scena del conflitto militare, proprio mentre tale scena si è notevolmente ridimensionata per l'avanzare degli eserciti e delle flotte dell'Unione. Diversioni Preziose di ricchezza e di forza dai campi dell'industria pacifica volta alla difesa nazionale non hanno arrestato l'aratro, la navetta, o la nave; l'ascia ha allargato i confini dei nostri insediamenti, e le miniere, anche di ferro e carbone, così come di metalli preziosi, hanno fruttato ancora più abbondantemente di quanto avessero fatto fino ad ora. La popolazione è costantemente aumentata, nonostante le perdite sui campi di battaglia e durante gli assedi, ed al paese, rallegratosi nella consapevolezza dell'aumentata forza e vigore, è concesso di aspettarsi continuità negli anni, con grande aumento della libertà. Nessun consiglio umano o mano mortale ha inventato o elaborato queste grandi cose. Sono doni di grazia del Dio Altissimo, che, mentre si occupa di noi in collera per i nostri peccati, non è comunque dimentico in misericordia. Mi sembra perciò appropriato ed onorabile che debbano essere solennemente, con riverenza, gratitudine e riconoscenza, come con un solo cuore e una sola voce, quelli di tutto il popolo americano. Io quindi invito i miei concittadini in ogni parte degli Stati Uniti, e anche coloro che sono in mare e chi si soggiorna in terre straniere, di predisporsi ad osservare l'ultimo Giovedì del Novembre prossimo come un giorno di ringraziamento e di lode al nostro Padre benevolo che abita nei cieli. E raccomando loro che, mentre si rivolgono a Lui per le loro proprie cause personali rivolgendosi a Lui con ringraziamenti e benedizioni, con umile penitenza per la nostra disobbedienza e perversità nazionale, mettano nelle sue mani perché presti la sua tenera cura a tutti coloro che sono diventati vedove, orfani, dolenti, o malati nella deplorevole guerra civile in cui siamo inevitabilmente impegnati, e con fervore implorino l'interposizione della mano dell'Onnipotente per guarire le ferite della nazione e per ripristinare, non appena ciò possa essere coerente con il disegno divino, per il pieno godimento della pace, dell'armonia, della tranquillità, e dell'unione. In fede ho apposto qui la mia mano e messo il sigillo degli Stati Uniti.
Nella città di Washington, questo terzo giorno el mese di ottobre AD 1863 e dell' Indipendenza degli Stati Uniti l'ottantottesimo.
ABRAHAM LINCOLN 6
Alla veneranda età di 91 anni, Sarah Josepha Hale si spense nel 1879, desiderosa che il suo progetto andasse oltre l'approvazione del Presidente degli Stati Uniti, il suo volere era che divenisse legge per tramite di un atto del Congresso; il 26 novembre del 1941, il Presidente Franklin Delano Roosvelt firmò proprio quell'atto che rese il disegno di legge, finalmente, legge esecutiva realizzando un sogno di una donna di umili origini, ma dotata di tanta tanta Buona Volontà e che viene a pieno titolo annoverata tra i Progenitori degli Stati Uniti.
Vi lascio con i versi di una bellissima lirica scritta da Felicia Dorothea Hemans (1793-1835), che canta l'approdo dei padri Pellegrini presso il New England, avvenuto il 21 dicembre del 1621
LANDING OF THE PILGRIM FATHERS
Onde che si infrangevano alteSulla poppa e sulla costa rocciosa,E i boschi contro un cielo tempestosoI loro rami giganteschi gettavano;
E la notte pesante oscura pendeva,Sovra le colline e le acque.Quando un gruppo di esuli ormeggiarono il loro velieroSulla riva selvaggia del New England.
Non come conquistatori giunsero,Essi, di vero cuore arrivarono;Non con il rullo dei tamburi agitatori,O con la tromba che canta di fama;
Non come giunge il volo,Nel silenzio e nella paura;Si strinsero nel profondo del buio del desertoCantando al cielo i loro inni di allegria.
In mezzo alla tempesta cantavano,E le stelle sentirono, ed il mare;Ed i sentieri di boschi oscuri risuonavanoDell'inno della libertà.
The Pilgrims landed at Plymouth on December 11th, 1620, Peter Frederick Rothermel, 1869
L'aquila salì l'oceanoDal suo nido alla schiuma bianca dell'onda ;E i pini oscillanti della foresta scrosciavano --Questo era il loro benvenuto a casa.
C'erano uomini con i capelli canutiIn mezzo al gruppo dei pellegrini:Perché erano venuti ad invecchiare lì,Lontano dalla terra della loro infanzia?
C'era l'occhio senza paura alcuna della donna,Illuminata dalla verità del suo profondo amore;C'era la fronte virile, serenamente alta,E il cuore ardente di gioventù.
Che cosa cercavano così lontano?Gioielli luminosi di qualche miniera?La ricchezza dei mari, un bottino di guerra?Cercavano un puro santuario di fede!
Sì, lo chiamano terra santa,Il terreno dove per primi misero piede;Hanno lasciato senza macchia ciò che vi hanno trovato -La libertà di amare Dio.
A presto ♥
Bibliografia:Peggy M.Baker, Director & Librarian, Pilgrim Society and Pilgrim Hall Museum, THE GODMOTHER OF THANKSGIVING: the story of Sarah Josepha Halehttp://www.pilgrimhallmuseum.org/pdf/Godmother_of_Thanksgiving.pdf
Citazioni:1 - Peggy M.Baker, Director & Librarian, Pilgrim Society and Pilgrim Hall Museum, THE GODMOTHER OF THANKSGIVING: the story of Sarah Josepha Hale, pag. 4
2 - Ibidem, pag. 2
3 - Ibidem, pag. 3
4 - Ibidem, pag. 8
5 - Ibidem, pag. 12
6 - Ibidem, pag. 13
"[It] is considered as an appropriate tribute of gratitude to God to set apart one day of Thanksgiving in each year; and autumn is the time when the overflowing garners of America call for this expression of joyful gratitude.” 1
- picture 1
Sarah Josepha Buell was born on October 24th, 1788 in Newport, New Hampshire, and as was customary for not wealthy families, was educated at home, along with her siblings, by her mother and ther older brother Orathio; particularly inclined to study and teaching, became, in turn, a teacher in a local school at the age of 18 years, beginning to build a life of her own and writing poetry in her spare time.
Bride at the lawyer David Hale in 1813 with whom she shared a great passion for the study, so she noted in hers memoirs:
” We commenced, soon after our marriage, a system of study and reading which we pursued while he lived. The hours allowed were from eight o‟clock in the evening till ten; two hours in the twenty-four: how I enjoyed those hours! In all our mental pursuits, it seemed the aim of my husband to enlighten my reason, - strengthen my judgment, and give me confidence in my own powers of mind, which he estimated much higher than I. But this approbation which he bestowed on my talents has been of great encouragement to me in attempting the duties that have since become my portion.” 2
In 1922, Sarah became a widow with five children, the eldest was 7 years old and the youngest will born two weeks after David's decease, and therefore she found herself forced to put to use her talents in writing and publishing of books, at first of poetry, the second of which, Poems for Our Children, 1830, contains the famous nursery rhyme 'Mary had a little Lamb', but already in 1827 she had written a novel, Northwood, where already she fantasized about the need to establish a day to be thankful to the Divine Providence that had granted in 1621 to the Pilgrims their landing on the Atlantic coast of the continent and their colonizazion, in peace:
- picture 2 - The Pilgrim Fathers: Departure of a Puritan Family for New England, Charles West Cope, 1856
- picture 3 - Pilgrims Landing, Edward Percy Moran (1862-1935)
”The table, covered with a damask cloth, vieing in whiteness, and nearly equaling in texture, the finest imported, though spun, woven and bleached by Mrs. Romilly's own hand, was now intended for the whole household, every child having a seat on this occasion; and the more the better, it being considered an honor for a man to sit down to his Thanksgiving dinner surrounded by a large family. The provision is always sufficient for a multitude, every farmer in the country being, at this season of the year, plentifully supplied, and every one proud of displaying his abundance and prosperity. The roasted turkey took precedence on this occasion, being placed at the head of the table; and well did it become its lordly station, sending forth the rich odor of its savory stuffing, and finely covered with the froth of the basting. At the foot of the board, a sirloin of beef, flanked on either side by a leg of pork and loin of mutton, seemed placed as a bastion to defend innumerable bowls of gravy and plates of vegetables disposed in that quarter. A goose and pair of ducklings occupied side stations on the table; the middle being graced, as it always is on such occasions, by that rich burgomaster of the provisions, called a chicken pie. This pie, which is wholly formed of the choicest parts of fowls, enriched and seasoned with a profusion of butter and pepper, and covered with an excellent puff paste, is, like the celebrated pumpkin pie, an indispensable part of a good and true Yankee Thanksgiving; the size of the pie usually denoting the gratitude of the party who prepares the feast. The one now displayed could never have had many peers… Plates of pickles, preserves and butter, and all the necessaries for increasing the seasoning of the viands to the demand of each palate, filled the interstices on the table, leaving hardly sufficient room for the plates of the company, a wine glass and two tumblers for each, with a slice of wheat bread lying on one of the inverted tumblers. A side table was literally loaded with the preparations for the second course, placed there to obviate the necessity of leaving the apartment during the repast… There was a huge plum pudding, custards and pies of every name and description ever known in Yankee land; yet the pumpkin pie occupied the most distinguished niche. There were also several kinds of rich cake, and a variety of sweetmeats and fruits. On the sideboard was ranged a goodly number of decanters and bottles; the former filled with currant wine, and the latter with excellent cider and ginger beer – a beverage Mrs. Romilly prided herself on preparing in perfection." 3
Editress since theyear 1837 of the Godey's Lady's Book, she was the first woman to write a magazine addressed exclusively to women, and under her leadership this became the most widely read magazine of America of the nineteenth century;
- picture 4
her position gave her also the chance to fight the two most important battles of her life:
- To do justice to the female sex that had to be rehabilitated recognizing it an appropriate education and position in the social order (she wasn't absolutely of feminist ideas, indeed, she believed that God had established different roles and tasks for the man and for the woman, which, however, was not to be subservient to the man, and by foreshadowed by him);
- To establish a day in which celebrate Thanksgiving, a Festival that was supposed to involve not only the families of New England, but every State of the Union; by this way I report her first editorial below, published in 1837 on the Godey's Lady's Book:
- picture 5 - The First Thanksgiving at Plymouth, Jennie Augusta Brownscombe, 1914
it
“might, without inconvenience, be observed on the same day of November, say the last Thursday in the month, throughout all New England; and also in our sister states, who have engrafted it upon their social system. It would then have a national character, which would, eventually, induce all the states to join in the commemoration of “In- gathering,” which it celebrates. It is a festival which will never become obsolete, for it cherishes the best affections of the heart – the social and domestic ties. It calls together the dispersed members of the family circle, and brings plenty, joy and gladness to the dwellings of the poor and lowly.” 4
Since then, again and again she came back on this issue without ever find resignation, indeed, increasingly motivated by a country that, with the flowing of the years, appeared less and less joint, as sadly confirmed by the Civil War, fought from April 12th, 1861 to April 9th, 1865; resolute, on September 28th, 1863, at the height of the conflict, and therefore even more spurred than a few years earlier to find realization in this desire of hers, she took her nib and ink and wrote this letter to US president Abraham Lincoln:
- picture 6 - First page of the letter sent from Sarah Joseph Hale to Abraham Lincoln
LETTER FROM SARAH JOSEPH HALE TO ABRAHAM LINCOLN, PRESIDENT OF THE UNITED STATES From Sarah J. Hale to Abraham Lincoln , September 28, 1863 Private
Philadelphia, Sept. 28th 1863.
Sir.-- Permit me, as Editress of the "Lady's Book", to request a few minutes of your precious time, while laying before you a subject of deep interest to myself and -- as I trust -- even to the President of our Republic, of some importance. This subject is to have the day of our annual Thanksgiving made a National and fixed Union Festival. You may have observed that, for some years past, there has been an increasing interest felt in our land to have the Thanksgiving held on the same day, in all the States; it now needs National recognition and authoritive fixation, only, to become permanently, an American custom and institution. Enclosed are three papers (being printed these are easily read) which will make the idea and its progress clear and show also the popularity of the plan. For the last fifteen years I have set forth this idea in the "Lady's Book", and placed the papers before the Governors of all the States and Territories -- also I have sent these to our Ministers abroad, and our Missionaries to the heathen -- and commanders in the Navy. From the recipients I have received, uniformly the most kind approval. Two of these letters, one from Governor (now General) Banks and one from Governor Morgan are enclosed; both gentlemen as you will see, have nobly aided to bring about the desired Thanksgiving Union. But I find there are obstacles not possible to be overcome without legislative aid -- that each State should, by statute, make it obligatory on the Governor to appoint the last Thursday of November, annually, as Thanksgiving Day; -- or, as this way would require years to be realized, it has occurred to me that a proclamation from the President of the United States would be the best, surest and most fitting method of National appointment. I have written to my friend, Hon. Wm. H. Seward, and requested him to confer with President Lincoln on this subject. As the President of the United States has the power of appointments for the District of Columbia and the Territories; also for the Army and Navy and all American citizens abroad who claim protection from the U. S. Flag -- could he not, with right as well as duty, issue his proclamation for a Day of National Thanksgiving for all the above classes of persons? And would it not be fitting and patriotic for him to appeal to the Governors of all the States, inviting and commending these to unite in issuing proclamations for the last Thursday in November as the Day of Thanksgiving for the people of each State? Thus the great Union Festival of America would be established. Now the purpose of this letter is to entreat President Lincoln to put forth his Proclamation, appointing the last Thursday in November (which falls this year on the 26th) as the National Thanksgiving for all those classes of people who are under the National Government particularly, and commending this Union Thanksgiving to each State Executive: thus, by the
noble example and action of the President of the United States, the permanency and unity of our Great American Festival of Thanksgiving would be forever secured. An immediate proclamation would be necessary, so as to reach all the States in season for State appointments, also to anticipate the early appointments by Governors. Excuse the liberty I have taken With profound respect Yrs truly Sarah Josepha Hale, Editress of the "Ladys Book"
From: The Papers of Abraham Lincoln, Library of Congress Sarah J. Hale to Abraham Lincoln, Monday, September 28, 1863 (Thanksgiving) Abraham Lincoln Papers at the Library of Congress. Transcribed and Annotated by the Lincoln Studies Center, Knox College. Galesburg, Illinois. 5
So the President, accordingly to Sarah Josepha Hale's letter, act:
THANKSGIVING DAY 1863 by ABRAHAM LINCOLN BY THE PRESIDENT OF THE UNITED STATES OF AMERICA – A PROCLAMATION
The year that is drawing toward its close has been filled with the blessings of fruitful fields and healthful skies. To these bounties, which are so constantly enjoyed that we are prone to forget the source from which they come, others have been added which are of so extraordinary a nature that they can not fail to penetrate and soften even the heart which is habitually insensible to the ever-watchful providence of Almighty God. In the midst of a civil war of unequaled magnitude and severity, which has sometimes seemed to foreign states to invite and to provoke their aggression, peace has been preserved with all nations, order has been maintained, the laws have been respected and obeyed, and harmony has prevailed everywhere, except in the theater of military conflict, while that theater has been greatly contracted by the advancing armies and navies of the Union. Needful diversions of wealth and of strength from the fields of peaceful industry to the national defense have not arrested the plow, the shuttle, or the ship; the ax has enlarged the borders of our settlements, and the mines, as well of iron and coal as of the precious metals, have yielded even more abundantly than heretofore. Population has steadily increased notwithstanding the waste that has been made in the camp, the siege, and the battlefield, and the country, rejoicing in the consciousness of augmented strength and vigor, is permitted to expect continuance of years with large increase of freedom. No human counsel hath devised nor hath any mortal hand worked out these great things. They are the gracious gifts of the Most High God, who, while dealing with us in anger for our sins, hath nevertheless remembered mercy. It has seemed to me fit and proper that they should be solemnly, reverently, and gratefully acknowledged, as with one heart and one voice, by the whole American people. I do therefore invite my fellow-citizens in every part of the United States, and also those who are at sea and those who are sojourning in foreign lands, to set apart and observe the last Thursday of
November next as a day of thanksgiving and praise to our beneficent Father who dwelleth in the heavens. And I recommend to them that while offering up the ascriptions justly due to Him for such singular deliverances and blessings they do also, with humble penitence for our national perverseness and disobedience, commend to His tender care all those who have become widows, orphans, mourners, or sufferers in the lamentable civil strife in which we are unavoidably engaged, and fervently implore the interposition of the Almighty hand to heal the wounds of the nation and to restore if, as soon as may be consistent with the divine purpose, to the full enjoyment of peace, harmony, tranquillity, and union. In testimony whereof I have hereunto set my hand and caused the seal of the United States to be affixed.
Done at the city of Washington, this 3d day of October A.D. 1863, and of the Independence of the United States the eighty-eighth.
ABRAHAM LINCOLN 6
At the ripe age of 91 years, Sarah Josepha Hale died in 1879, eager that her project would go beyond the approval of the President of the United States, her will was that became law through an act of Congress; on November 26th, 1941, President Franklin Delano Roosevelt signed the act that just made the bill, finally, law and made the dream of a woman of humble origins came true,a woman with lots and lots of Goodwill and who's fully title inscribed among the progenitors of the United States.
- picture 7 - The First Thanksgiving Dinner by Edward Percy Moran ( shows a traditional image of the "First Thanksgiving" with one long table set outdoors and Native men wearing the clothing typical of the Western Plains. ) Courtesy of Lafayette College
I'm leaving you with the verses of a very beautiful poem written by Felicia Dorothea Hemans (1793-1835), who depicts the landing of the Pilgrim Fathers in New England, on December 21st, 1621
LANDING OF THE PILGRIM FATHERS
THE breaking waves dashed highOn a stern and rock-bound coast,And the woods against a stormy skyTheir giant branches tossed;
And the heavy night hung dark,The hills and waters o'er,When a band of exiles moored their barkOn the wild New England shore.
Not as the conqueror comes,They, the true-hearted came;Not with the roll of the stirring drums,And the trumpet that sings of fame;
Not as the flying come,In silence and in fear;They shook the depths of the desert gloomWith their hymns of lofty cheer.
Amidst the storm they sang,And the stars heard, and the sea;And the sounding aisles of the dim woods rangTo the anthem of the free.
- picture 8 - The Pilgrims landed at Plymouth on December 11th, 1620, Peter Frederick Rothermel, 1869
The ocean eagle soaredFrom his nest by the white wave's foam;And the rocking pines of the forest roared--This was their welcome home.
There were men with hoary hairAmidst the pilgrim band:Why had they come to wither there,Away from their childhood's land?
There was woman's fearless eye,Lit by her deep love's truth;There was manhood's brow, serenely high,And the fiery heart of youth.
What sought they thus afar?Bright jewels of the mine?The wealth of seas, the spoils of war?They sought a faith's pure shrine!
Ay, call it holy ground,The soil where first they trod;They have left unstained what there they found --Freedom to whorship God.
See you soon ♥
Bibliography:
Peggy M.Baker, Director & Librarian, Pilgrim Society and Pilgrim Hall Museum, THE GODMOTHER OF THANKSGIVING: the story of Sarah Josepha Hale
http://www.pilgrimhallmuseum.org/pdf/Godmother_of_Thanksgiving.pdfQuotations:1 - Peggy M.Baker, Director & Librarian, Pilgrim Society and Pilgrim Hall Museum, THE GODMOTHER OF THANKSGIVING: the story of Sarah Josepha Hale, pag. 4
2 - Ibidem, pag. 2
3 - Ibidem, pag. 3
4 - Ibidem, pag. 8
5 - Ibidem, pag. 12
6 - Ibidem, pag. 13