Abitata da una civiltà guerriera che ha lasciato l'affascinante testimonianza dei nuraghi, l'isola fu contesa dai popoli mediterranei per la sua posizione strategica: Etruschi, Greci, Cartaginesi e infine, dal III sec.a.C., i Romani, che la occuparono definitivamente. I Vandali la occuparono al crollo dell'Impero (455 d.C.), seguiti dai Bizantini (534). L'isola si rese poi autonoma, ma dovette affrontare le frequenti incursioni dei pirati saraceni. Successivamente subì l'influenza di Pisa e di Genova, finchè passò definitivamente sotto il dominio degli Aragonesi (XIII secolo). Dal 1512 entrò a far parte del Regno di Spagna, subendo una dominazione che causò un grave stato di miseria e arretratezza. Nel 1718 la regione fu ceduta ai Savoia e costituì il Regno di Sardegna divenuto nel 1861 Regno d'Italia. Da allora la sua storia si fonde con quella del resto d'Italia conservando però molti caratteri specifici, tanto che la Costituzione della Repubblica le riconosce la condizione di regione autonoma a statuto speciale.
Sintetizzare in poche parole la varietà, la bellezza, l'interesse del paesaggio sardo è impossibile. Infatti la Sardegna è divisa in almeno venti subregioni, forse di più, profondamente diverse l'una dall'altra per ragioni geografiche, geologiche e in genere naturali, oltre che per usi, costumi, caratteristiche dialettali. Ricordiamo, qui , brevemente, alcune località di villeggiatura tra le più rinomate. Le località balneari sarde sono parecchie, compiendo un giro in senso antiorario dell'isola, troviamo: Golfo Aranci, Porto Rotondo, Cala di Volpe, Porto Cervo, Baia Sardinia, Capo d'Orso, Palau, da cui si parte per la breve traversata che porta alla Maddalena e a Caprera, Porto Pozzo, Santa Teresa di Gallura, la cosiddetta "Costa Paradiso", Castelsardo e innumerevoli altre località.
Le province della Sardegna sono otto: Cagliari (capoluogo), Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Sassari.