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Sardegna: architetto disoccupato in inverno, cameriere (in nero) d’estate

Creato il 05 agosto 2013 da Cassintegrati @cassintegrati

“Il turismo non è più quello di una volta”, ha sentito dirsi dal direttore dell’hotel, dopo aver aspettato più di un mese il contratto di lavoro. “Quindi per ora non possiamo farti un contratto regolare”, gli hanno spiegato. “Ma tranquillo, neanche gli altri hanno un contratto”. L’ultima frase, che dovrebbe essere una rassicurazione, è forse la più sincera: infatti nessuno dei colleghi di Francesco (nome di fantasia) è regolarmente assunto. Lavorano tutti in nero in un hotel della Costa Smeralda, senza assicurazione, senza contributi, senza Tfr, senza niente.

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“La Sardegna è una terra di una bellezza maledetta, che ti può innamorare o uccidere con uno sguardo”. È una frase che mi ha detto Francesco al telefono, prima di raccontarmi la sua storia. Spesso si dice che quest’isola potrebbe vivere solo di turismo, eppure i turisti continuano a calare anno dopo anno (nonostante qualche timida ripresa). La mancanza di infrastrutture e i pessimi trasporti pubblici, in primis, sono sicuramente una delle cause, ma esistono anche altri aspetti che spesso non vengono presi in considerazione: come l’illegalità di molte strutture alberghiere, dove il personale lavora in nero da sempre.

Francesco si è laureato in architettura quattro anni fa, ha fatto diversi tirocini in Italia e all’estero, ma non ha mai trovato un lavoro nel suo ambito che gli permettesse di stabilizzarsi. “Non ho cercato solo in Sardegna”, ci tiene a precisare, “parlo inglese e un po’ di spagnolo, quindi sono disposto a trasferirmi all’estero, anzi è il mio obiettivo. Purtroppo vedo solo annunci di tirocini da tre o sei mesi, la maggior parte senza retribuzione o comunque mal pagati”. Niente di nuovo, triste realtà di tutti i giorni per molti giovani laureati italiani.

Non è abituato a rimanere con le mani in mano. “Ho sempre fatto mille lavoretti pur di essere indipendente dai miei genitori mentre studiavo: cameriere, magazziniere, lavapiatti, porta pizze… con me la cazzata che ‘i giovani d’oggi non vogliono fare certi lavori‘, che leggo su molti giornali, non attacca“. Da più di un mese Francesco lavora come cameriere in un hotel della Costa Smeralda e non è la prima volta che fa la stagione estiva. Come per tanti ragazzi sardi, l’unica ricchezza che lascia il turismo nella sua terra è un lavoro da cameriere sottopagato, ai limiti della legalità.

Ho iniziato facendo una settimana di prova, naturalmente non pagata, e dopo mi hanno preso. Quando ho chiesto di firmare il contratto mi hanno detto che non c’era nessun problema, che avrebbero dovuto sistemare solamente alcuni dettagli in amministrazione, e che nel giro di una settimana sarebbe stato pronto”. Il contratto però non è mai apparso, nonostante Francesco abbia insistito più volte sia con il direttore che con l’amministratore dell’albergo. ”Mi dicevano sempre che era questione di giorni, che non dovevo preoccuparmi, che il contratto sarebbe stato retroattivo, che mi avrebbero pagato persino la settimana di prova, etc., ma nel frattempo luglio è finito”.

Ti hanno pagato il mese di luglio? “Ora ti racconto come è andata: a fine mese sono stato chiamato nell’ufficio del direttore, mi ha dato una busta con dentro 1100 euro, poi ha sfilato 100 euro dal suo portafogli, dicendomi: questo è per gli straordinari, siamo proprio contenti di te. Mi sono sentito davvero incomodo, era una sceneggiata volgare e offensiva”.

Per quale motivo? ”Perché lavoriamo tutti almeno 2 ore extra al giorno, moltiplicale per 30 giorni… vuol dire che mi hanno pagato poco più di 1 euro all’ora per un mese di straordinari. E per giunta in nero! Senza contare i giorni di riposo non pagati…”

Cosa hai fatto? ”Ho preso la busta con lo stipendio e gli ho chiesto se il contratto fosse pronto…” Cosa ti ha risposto? ”Il turismo non è più quello di una volta, mi ha detto, quindi per ora non possiamo farti un contratto regolare. E poi ha aggiunto ammiccando: ma tranquillo, neanche gli altri hanno un contratto“. Questo vuol dire che stai lavorando in nero, senza assicurazione, senza contributi, senza Tfr… ”Senza un cazzo, esatto”.

Ti è già successo in passato? ”In genere è difficile che ti assumano regolarmente per questo genere di lavori. Finché si tratta di fare qualche extra in pizzeria, non mi lamento, però se devo lavorare per 3 mesi in un hotel, pretendo un contratto regolare. Eppure è pieno di hotel che fanno questo gioco, qui in Costa. Nel mio caso speravo di essere stato chiaro sin dall’inizio, ma a quanto pare adesso mi hanno messo davanti alla scelta: o così o niente“.

Cosa farai? ”All’inizio volevo denunciarli, poi ho cambiato idea”. Perché? ”Tanto non serve a niente, l’Ispettorato del Lavoro di segnalazioni di questo tipo ne riceve centinaia ogni anno, eppure gli stessi hotel continuano ad aprire regolarmente ogni estate. Ti sei mai chiesto perché?”.

Mi sembra strano che non facciano nessun controllo a sorpresa… ”Controlli a sorpresa ne sono arrivati anche a luglio, ma l’amministratore viene avvisato sempre qualche giorno prima, in maniera informale. Quando arrivano, gli agenti delle forze dell’ordine entrano direttamente nell’ufficio del direttore, parlano con lui e poi se ne vanno. Basta”. Queste affermazioni sono gravi… ”È il segreto di Pulcinella, da queste parti le cose funzionano così. Lo sanno tutti”.

Quindi non sporgerai denuncia? ”Il prossimo anno voglio andare a vivere all’estero, voglio lasciare la Sardegna, voglio lasciare l’Italia. Mi servono quei soldi… E anche se lasciassi questo lavoro, sarei comunque costretto a fare il cameriere per 30 euro al giorno, sempre in nero, in una pizzeria della mia città. Se mi va bene”.

Hai pensato di cercare lavoro in un altro albergo, lì in Costa Smeralda? ”Avevo trovato altri due posti che cercavano personale, ma questo era l’unico hotel che aveva promesso di farmi un contratto“.

La Sardegna potrebbe vivere di solo turismo, dicono alcuni. Certo. Magari in futuro, dopo che milioni di tramonti si saranno tuffati nel nostro azzurro mare. E avremo costruito strade sicure, trasporti pubblici puntuali, ci saranno imprenditori onesti, strutture alberghiere moderne a prezzi convenienti, controlli delle forze dell’ordine impeccabili, esisterà una vera continuità territoriale, una cultura della legalità e del rispetto del lavoratore rinnovata; la prosperità internazionale permetterà nuovamente di viaggiare sempre di più e tutti vorranno visitare la nostra isola, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno...

Certo, la Sardegna potrebbe vivere di solo turismo, se…

di Marco Nurra | @marconurra(foto: sardegnadigitallibrary.it)

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