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Sardegna: i dubbi dell’IDV sulla legge elettorale. Consiglio regionale maschilista?

Creato il 26 giugno 2013 da Yellowflate @yellowflate

Elezioni politiche 2013: come votano gli italiani all'estero, circolare ministeriale«Non basta la garantita rappresentatività dei territori della Sardegna e l’abolizione del listino per fare della legge approvata ieri dal Consiglio regionale una buona legge elettorale. Restano infatti delle soglie di sbarramento eccessive e soprattutto manca la garanzia di un equilibrio di genere nella massima assemblea sarda, esplicitamente raccomandata dal nuovo articolo 16 dello Statuto sardo approvata pochi mesi fa con legge costituzionale». Lo afferma in merito al via libera alla legge elettorale dal parte del Consiglio regionale il segretario regionale dell’Italia dei Valori Federico Palomba, che da parlamentare presentò la prima proposta di legge in materia, comprendente anche il riequilibrio di genere. 
«Sono forti le perplessità per un provvedimento che, oltre a non accogliere le istanze della società civile sarda, risulta deficitario nella promozione di condizioni di equilibrio tra uomini e donne nell’accesso alle cariche elettive che ne mette a serio rischio persino la costituzionalità – afferma Palomba -. L’Italia dei Valori sostiene da tempo che la parità di genere può essere conseguita esclusivamente attraverso il doppio voto di genere differenziato. Il comportamento del Consiglio regionale, che ha bocciato con un voto segreto questo principio, è il segno che la classe dirigente sarda è purtroppo ancorata un modo di fare politica becero e maschilista».



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