Sardegna: in Regione un testo a favore dei padri separati. Sono loro la vera parte debole?

Creato il 21 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Divorzi e separazioni sono all’ordine del giorno, in genere le coppie separate e o divorziate hanno figli da mantenere, affidati, volente o nolente in linea di massima alle madri, che oltre alle spese economiche talvolta divise con l’ex coniuge devono accollarsi tutto il resto: educazione, formazione, sostegno morale, e nonostante da qualche anno molti sono gli affidi condivisi, l’onere della genitorialità rimane pur sempre alla madre. Ultimamente, recenti fatti di cronaca, tendono a mostra un “padre” economicamente debole ed in povertà a causa, spesso, di una madre dipinta come sanguisuga e sopratutto come approffittatrice della situazione creatasi con la fine della convivenza.

Ovviamente ogni caso deve essere analizzato in modo peculiare ed in base alla storia che porta con sè.  E’ stato depositatoa presso la Regione Sardegna un testo di legge “Interventi a sostegno dei genitori separati e divorziati in difficoltà”, i cui primi  firmatari sono l’onorevole Francesca Barracciu (Pd), il capogruppo PD Giampaolo Diana ed i consiglieri Pietro Cocco e Giuseppe Cucca. È questa la prima volta che l’assemblea sarda si confronta su un tema così delicato e attuale. Il testo, secondo la Barracciu, «risponde a una gravissima emergenza sociale ormai diffusa anche in Sardegna di cui la Regione ha il dovere di farsi carico”. Nonostante la Barracciu sia impegnata nelle questioni legate alla presenza femminile nei partiti e nelle istituzioni ed anche grazie al suo impegno si è avuto, in Sardegna, una forte presa di posizione in merito all’ex giunta Cappellacci, monossessuata, il testo depositato sembra essere scritto a favore degli uomini, o comunque dei padri. La legge nascerebbe dall’analisi dei dati che mostrano, nelle fasce di nuova povertà, i padri, che pare a causa della separazione abbiano grosse difficoltà economiche.  L’onorevole Barracciu ha affermato che  «La legge  è in attuazione del principio delle pari opportunità, tutelando il diritto alla genitorialità delle madri e soprattutto dei padri, che spesso vengono ritenuti “inadatti” a vedere i figli a causa della sopravvenuta povertà. Le previsioni della legge rispondono all’emergenza abitativa in duplice maniera: finanziando progetti su proposta dei Comuni e dalle associazioni per l’adeguamento e la gestione di immobili pubblici e privati e disponendo la riserva, nell’ambito dei programmi regionali di edilizia pubblica e sovvenzionata, del 10 per cento degli immobili”.

Dalle dichiarazioni dell’onorevole  Giampaolo Diana, capogruppo del Pd si apprende che “Il 90% degli uomini, in Sardegna, si ritrova costretto a lasciare l’abitazione e a versare buona parte dello stipendio per garantire all’ex moglie e ai figli, una condizione di vita dignitosa”. L’onorevole Francesca Barracciu ha sottolineato “Un ex coniuge con un reddito mensile di 1.300-1.500 euro, tolte le spese per il mantenimento, si ritrova con una disponibilità finanziaria ridotta a 350 euro”.

Gli interventi previsti dal testo, si apprende, servirebbero per fornire maggior sostegno legale e psicologico alla coppia in corso di separazione, nei fatti la Regione, in tempo di ingente crisi economica, continuerebbe le già spesso errate pratiche di assistenzialismo sociale, in realtà sembra che gli onorevoli del PD abbiano avuto l’idea  di preparare una proposta di legge che, se approvata, garantirà ai padri separati aiuti economici e psicologici. La Regione, grazie al provvedimento, potrà infatti finanziare progetti presentati dai Comuni o da associazioni riconosciute finalizzati all’apertura di case di accoglienza temporanea. Sarà inoltre costituito, nel periodo immediatamente successivo alla separazione, un fondo per erogare prestiti, a tasso zero o agevolato, sino a 15.000 euro per poter far fronte alle spese, anche quelle legali.

Ai padri separati, alle madri separate, mai ai entrambi coniugi ed ancor di meno ai figli.

Chi è la vera parte debole della separazione? Forse l’uomo? Per forza il padre? Mai la donna e ancora di meno i figli.

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