Sardegna: No a Starex

Creato il 02 giugno 2015 da Yellowflate @yellowflate

Il Fronte Indipendentista Unidu aderisce alla mobilitazione popolare lanciata per fermare STAREX (Sardinia Tactical Air Range Exercise), un’esercitazione militare interforze che si svolgerà dal 9 al 12 giugno in Sardigna coinvolgendo diversi poligoni sardi e l’aeroporto militare di Decimomannu, ad opera prevalentemente di forze armate italiane e tedesche. La Sardigna viene impiegata costantemente come teatro di manovre militari delle più grandi potenze imperialiste e come luogo dove riversare le esternalità di multinazionali della guerra. Per lo Stato italiano, la Sardigna è funzionale agli obiettivi della deleteria Alleanza Atlantica e il ruolo italiano al suo interno, oltre ad essere organica agli interessi bellico-industriali strettamente italiani. Questa occupazione militare è una delle cause primarie del sottosviluppo economico della Nazione sarda e, insieme ad altri elementi, denota in quale prospettiva di “sviluppo” lo Stato italiano inquadri storicamente la Sardigna.

Oggi 2 giugno, a tal proposito il Fiu vuole ribadire l’inesistenza per gli indipendentisti di qualsiasi valore umano e politico in relazione ai festeggiamenti della Repubblica italiana. Repubblica che, al di là della retorica e dell’incessante indottrinamento, in Sardigna si legge colonialismo, con tutto ciò che ne consegue: inquinamento, malattie, spopolamento, crescite disoccupazionali, depressione economica, scarsa innovazione e debole “capitale umano”. Lo stesso capitale umano tanto richiamato da Pigliaru come annoso problema della Sardigna, atavicamente ignorante e poco dinamica. Non riteniamo compatibili con lo sviluppo della Sardigna il proliferare di villaggi per guerre simulate, le mancate bonifiche, la recente STAREX, le massicce e pervasive campagne pro-arruolamento nelle scuole di ogni ordine e grado che inquinano culturalmente – prima che a livello ambientale – la percezione che i giovani hanno dello Stato italiano, intento ad assorbire la nostra forza lavoro nel fiore degli anni e inserirla nelle sue truppe, spesso funzionali all’aggressione nei confronti di altri popoli le cui armi vengono anch’esse sperimentate e commercializzate in Sardigna. Dunque, la nostra spoliazione è totale, persistente nel tempo e nello spazio, coinvolgendo capitale e forza lavoro della Nazione. Non è una fatalità, una congiuntura o una scarsa attenzione per la Sardigna. Tutt’altro: l’attenzione dell’Italia verso la Sardigna è massima, ma ciò che per noi rileva è il fatto che tale attenzione sia funzionale al perseguimento di interessi nazionali italiani. La militarizzazione della Sardigna costituisce l’emblema dell’incompatibilità di interessi, necessità e prospettive di sviluppo tra Stato italiano e Nazione sarda. Il Fronte Indipendentista Unidu aderisce alla mobilitazione perché solo una altrettanto costante spinta popolare potrà ottenere l’effetto di rendere insicuro e ostile il clima politico e sociale verso la presenza dell’occupazione militare italiana in Sardigna. Riteniamo la mobilitazione popolare e il radicamento dell’analisi indipendentista nelle comunità gli unici reali antidoti all’occupazione militare e riteniamo dannoso – oltreché inutile – ogni tentativo di mediazione con il Governo regionale legato a doppio mandato agli interessi dell’esercito e dello Stato italiano, come il primo anno e mezzo di Pigliaru conferma su molti fronti del nostro sistema economico e, in particolare, sulla militarizzazione della Sardigna. Pensiamo che il tempo dei tavoli tecnici e/o mediatici con i rappresentanti dell’esercito e della classe politica coloniale siano finiti e che sia giunto il tempo di generalizzare la pratica della disobbedienza civile attraverso l’interruzione totale o parziale delle esercitazioni militari. Ogni esercitazione è un business milionario per l’Italia e ogni interruzione costituisce un danno enorme all’Italia, ai suoi alleati e alle multinazionali della guerra. Per questo motivo il Fronte Indipendentista Unidu invita tutti gli indipendentisti a presenziare in forze alla manifestazione dell’11 giugno. – Fermiamo le esercitazioni militari – Basta Occupazione Militare – Concentramento giovedì 11 giugno, ore 10:00, Parco Santa Greca (Decimomannu)


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