Spostato di un mese in avanti nella stagione, per aprire le porte del Mondiale alla solo “presunta” effettuazione del nuovo Rally in Portogallo e Marocco, il Rally inventato da Antonello Chiara e Gian Renzo Bazzu è andato in pressione tra mille difficoltà, ed ha ottenuto il suo primo record, quello della partecipazione. Questo grazie alla tenacia degli Organizzatori ed alla forza di un piccolo esercito di irriducibili Uomini di valore, che hanno difeso il Rally e l’evento nella loro Isola, quella stupenda Sardegna che esplode nella sua ennesima, stupenda estate.
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Sabato 23 sono andati in scena i preliminari della Corsa sintetizzati, più che dalle verifiche tecniche e sportive, dalla festosa riunione plenaria degli specialisti e degli appassionati della disciplina. È festa grande, nei viali, nei locali, nei bar ed a bordo piscina del nuovissimo Paradise Resort Punta di l’Aldia che apre i battenti contestualmente al Sardegna Rally Race. Un solo Pilota non partecipa al raduno record degli Assi dei Rally-Raid: è Cyril Despres, vincitore delle prime due edizioni dell’”SRR”, trattenuto a casa da gravi problemi familiari, di quelli che talvolta irrompono improvvisamente nella vita e che ne fagocitano i contorni e le priorità, per quanto importanti possano essere.
Così non sarà la “bella tra Despres e Marc Coma, che ha vinto le due edizioni successive ed è il Campione in carica del Sardegna Rally Race.
Ma i concorrenti sono tanti e tali che il fuoco dei pronostici si sposta su altri duelli non meno, sulla carta, avvincenti. Marc Coma e la sua KTM dovranno misurarsi con l’avanzata del nuovo, giovanissimo idolo spagnolo, Joan Barreda, che i sostenitori giudicano perfettamente all’altezza delle difficoltà del Sardegna Rally Race e delle sua “spigolose” caratteristiche. Non solo i terreni duri, le piste scivolose e i tracciati tra i più tecnici del Mondo, e al gran caldo che si aggiunge quest’anno agli ingredienti della sua formula affascinante e vincente, ma prima tra tutte la “bestia nera” del Rally di Bike Village: la navigazione necessaria per uscire indenni, prima ancora di primeggiare, dal dedalo di piste che solo la Sardegna può offrire agli appassionati delle gare con il Road Book.
Enorme aspettativa suscita il “raddoppio” d Stephane Peterhansel, dieci vittorie alla Dakar, che torna al “Sardegna” con la malcelata intenzione di migliorare il già eclatante quarto posto assoluto ottenuto l’anno scorso.
Naturalmente lo spettacolo del Rally vivrà anche nella tenacia del Campione del Mondo Helder Rodrigues, negli assalti all’Olimpo de Rally dei giovani talenti, come il sempre più forte polacco Jakub Przygonski, o di quei Piloti di temperamento ed esperienza che, grazie alla tecnica affinata negli anni ed all’irriducibile voglia di affermarsi in un Mondo monopolizzato da Coma e Despres, vedono il “Sardegna” coma un’occasione rara. Tra questi David Fretigné, che aspettava il Sardegna Rally Race per tornare alle corse dopo l’incidente del Brasile ad agosto 2011. Marche e Team sono rappresentati al top. Gli ufficiali di KTM, Husqvarna, Yamaha, Beta, Honda, ed i Team di lusso come il Bordone-Ferrari, e naturalmente in Sardegna devono essere temuti gli italiani, Graziani, Mancini, Ceci, che possono portare nel Mondiale in Sardegna l’esperienza del formidabile Campionato Italiano, uno dei migliori del Mondo.
Dopo un’intera giornata di preliminari, tutto è pronto. L’aria torrida di San Tedoro è intrisa di eccitazione. Antonio Cairoli, in visita al Rally ed all’amico di Antonello Chiara che ne è stato uno dei mentori qualche anno addietro, era dapprima incuriosito, poi sorpreso dall’atmosfera che si respira in un evento di questo particolare Mondo di atleti-avventurieri. Grazie, il suo primo viaggio nell’iperspazio del Cross-Country Rally lo ha fatto in Sardegna!
Dal 24 si fa sul serio. Oltre 1.300 chilometri, di cui la metà di prove speciali, in cinque tappe. Gran Finale ancora a San Teodoro, giovedì 28.