Lei - 'Noi dovremmo avere il 24, solo che siamo lontani. Le dispiace?'
Odio cedere il mio posto sul treno, soprattutto quelle poche volte che è azzeccato (verso il senso di marcia). Io sono come al solito carica come un'utilitaria sulla Salerno - Reggio Calabria nell'agosto del 1992, ho la valigia versione Autunno/Inverno 2010 perchè zeppa di maglioni e sciarpe e la borsa del pc stracarica (contiene in via straordinaria anche il beauty case che in valigia non ci stava più) e il Vanity Fair nella sua versione più pesante grazie al coming-out di Tiz.
Dovrei cedere il mio fottutissimo posto num. 26 finestrino a Lei. Si perchè quei due sono così
E adesso? A me non me ne frega uno stracazzo se voi volete stare vicini!
Cos'è? E' questione di vita o di morte? Perchè io devo sbattermi e non sedermi al mio posto solo a causa della vostra negligenza? Perchè devo compiacermi dal posto 24 della vostra unione della quale non me ne frega una benemerita minchia? Perchè esistono coppie che sopravvivono alla distanza Oslo - New York e voi non potete sopravvivere guardandovi da una poltrona di distanza?
Ancor di più visto che so già che in due ore e mezza di viaggio non vi parlerete mezza volta e sarete seriamente assorti nei vostri cazzo di pc. Per consentire a voi di appoggiare la vostra testolina stanca sulla spalla dell'altro, io devo passare tutto il viaggio con una costante sensazione di vomito dovuta alla mia seduta contraria alla marcia del treno.
E persino scrivere queste poche righe sul taccuino mi risulta difficoltoso e faticoso quando io, in realtà, dovrei solo rilassarmi e stare tranquilla perchè domani è il mio primo giorno di lavoro!
Io - 'No, fa gnente.'