Non sono valse, infatti, le scuse pubbliche e private fatte pervenire da Maurizio Sarri al suo collega – davvero furibondo per gli improperi del toscano – a placare le discussioni e le polemiche scatenatesi subito dopo il match in televisione, sui giornali e sui social network. Proprio da Twitter, tuttavia, arrivano le uniche due difese registrate sinora a favore dell’attuale allenatore dei partenopei, fatto salva quella quasi scontata del portiere azzurro Pepe Reina, l’unico tra tutti i tesserati della squadra di patron Aurelio De Laurentiis ad aver concesso un’intervista, oltre ovviamente allo stesso allenatore.
Al fianco dell’estremo difensore di origini spagnole si sono schierati fino ad ora soltanto i giornalisti Enrico Varriale e Maurizio Pistocchi, utilizzando come mezzo principe della loro comunicazione il proprio profilo personale di Twitter.
Varriale, che per giunta era stato il primo a criticare – per ragioni puramente calcistiche – Maurizio Sarri nell’immediato post gara, ha voluto ribadire tra le righe quanto asserito proprio dall’allenatore e dal portiere azzurri. I due, infatti, avevano considerato “cose da campo e che devono restare in campo” la lite con Roberto Mancini, e in fondo il giornalista Rai si mostra pressoché sulla stessa lunghezza di pensiero, schierandosi praticamente contro la decisione dell’allenatore neroazzurro di divulgare i motivi dello scontro verbale pubblicamente:
Difficile dire se è giusto o meno che certe frasi vengano rese pubbliche, molto più facile discostarsi da qualunque atteggiamento razzista, sessista o discriminatorio possa essere mostrato in campo come nella vita. Ma ovviamente, a parole e a mente fredda, lo sanno bene sia Mancini che Sarri.