Pochi giorni fa durante la sfida di Coppa Italia Inter-Juventus, Claudio Marchisio fermato da un infortunio ha guardato la partita come un tifoso qualsiasi: TV sintonizzata su ‘Rai 1′ e salotto di casa. Durante il match però il centrocampista della Juventus e della Nazionale tramite i social ha espresso tutto il suo disappunto per la telecronaca di Gianni Cerqueti definendolo un ‘non vedente’.
Successivamente il calciatore si è pubblicamente scusato per il suo messaggio e per l’offesa ai non vendenti, ma ha comunque ribadito che ha fatto uso soltanto del “diritto di opinione” e che il suo scivolone era dovuto alla concitazione del momento. Episodio analogo a quello di Maurizio Sarri che proprio in Coppa Italia e sempre contro l’Inter definì l’allenatore dei nerazzurri, Roberto Mancini un “finocchio”. Anche il tecnico partenopeo ammise l’errore dovuto alla tensione della partita e si scusò subito con il suo collega sia in privato che dinanzi alle telecamere in conferenza stampa. Tuttavia il tecnico fu massacrato dai media che lo etichettarono come razzista e omofobo. Come se non bastasse Sarri nei giorni successivi fu anche querelato dalla Democrazia Cristiana.
In quel caso tutto l’ambiente del Calcio Napoli fu colpito dal tam tam mediatico che accusava senza mezzi termini il tecnico partenopeo. Tutto ciò non accade oggi con Claudio Marchisio, la questione sembra già archiviata nonostante qualche battibecco tra il calciatore e i giornalisti della Rai. Nessuna squalifica in vista, nessun attacco mediatico, nessun etichetta per un calciatore che ormai da anni veste la maglia della Juventus e della Nazionale. A questo punto ci poniamo una domanda: Sarri-Marchisio due pesi due misure, perché?