Sas dies imprestadas

Creato il 29 gennaio 2014 da Alessioscalas

Esistono in Italia diverse leggende che riguardano i prossimi 3 giorni di gennaio, ossia il 29, 30 e 31, considerati i giorni più freddi dell’anno.

Queste leggende variano da regione a regione ma la più diffusa è la cosiddetta leggenda dei “giorni della Merla“, secondo la quale una femmina di Merlo dal piumaggio candido, dovendosi riparare insieme ai suoi piccoli dal freddo inteso di pieno inverno, si rifugiò dentro un comignolo per 3 giorni, riemergendone il primo febbraio completamente nera per la fuliggine.

Sarebbe infatti in seguito a questo evento che il merlo perse la colorazione bianca ed assunse definitivamente quella nera.
Una variante del racconto dice che la merla era perseguitata dal mese di Gennaio col suo freddo intenso e che per ripararsi da quest’ultimo fece provviste sufficienti per tutta la sua durata (allora solo di 29 giorni) e si rifugiò all’interno di un camino per l’intero mese. Gennaio – indispettito per lo stratagemma ideato – chiese in prestito 3 giorni a Febbraio e proprio quando la merla uscì dal suo nascondiglio cantando la sua vittoria contro il crudele Gennaio, questo infierì sulla poverina con bufere di vento, neve, gelo e pioggia. In questo caso i tre giorni sarebbero il 30, 31 e 1 febbraio.

A Lodi i giorni della Merla vengono festeggiati con cori che fanno botta e risposta dalle rive opposte del fiume Adda. Nel cremonese si usa riunirsi davanti ad un fuoco o in riva ad un fiume a cantare e degustare vino e cibi tradizionali.In passato in Friuli si osservavano le condizioni meteorologiche di questi 3 giorni e si diceva che il tempo del giorno 29 rispecchiasse le condizioni meteo del mese di gennaio ormai al termine, quelle del giorno 30 le condizioni previste per l’entrante mese di febbraio ed infine quelle del 31 ciò che ci attendeva nel successivo mese di marzo.
Questo però solo in Friuli, perchè in generale invece la leggenda dice che  se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.

Arriviamo infine alla Sardegna: a Scano Montiferro si racconta de “sas dies imprestadas” ossia di 2 giorni (non tre come nel resto dell’Italia) che Gennaio avrebbe chiesto in prestito a Febbraio e da lui usati per gettare neve e gelo e far morire di freddo un pastore con le sue pecore. Così fece e si salvò solo una pecora, rifugiatasi sotto “unu labiolu” (la caldaia di rame che si utilizzava per fare il formaggio).

Occorre infine dire che esistono però anche altre due teorie circa l’origine del nome “giorni della Merla” per questi ultimi 3 giorni di gennaio: la prima racconta che “Merla” è il nome di un cannone che si doveva trasportare oltre il Po e che si riuscì a portare al di la del fiume solo attendendo appunto i giorni più freddi dell’anno, quando il cannone potè essere spinto sopra il fiume ghiacciato; l’altra narra invece di una certa nobildonna di Caravaggio, di nome De Merli, che dovendo attraversare il Po per andare a sposarsi attese anch’essa di poterlo fare quanto questo era ghiacciato.

Tutte storie affascinanti e curiose che, nel mio caso, in qualità di donna freddolosa, mi aiutano un po’ col sorriso ed un po’ con lo spirito di solidarietà femminile nei confronti della mamma merla, a sopportare meglio il freddo nel cuore dell’inverno.

Stefania Serri


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