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SATURDAY POST. S’alza la luna: bubola il gufo, ulula il lupo, stridisce la civetta, spasima Silvio.

Creato il 06 novembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
SATURDAY POST. S’alza la luna: bubola il gufo, ulula il lupo, stridisce la civetta, spasima Silvio. PillolaGhedini: “Berlusconi è buono”. Di Girolamo: “Berlusconi è santo”. Emilio Fede: “Berlusconi è un benefattore”. Bonaiuti: “Berlusconi aiuta tutti”. A sentir loro il Capo ha una specie di portafogli a fisarmonica: una botta di mantice e i soldi escono fuori per tutti coloro che ne hanno bisogno, che è un po’ il Panariello-Briatore della nota pubblicità di un gestore telefonico. Ma le cose non stanno propriamente così. Sul Fatto di oggi viene pubblicata la lettera della signora Agnese, madre di 5 figli, separata da un marito che si guarda bene di pagarle gli alimenti nonostante le denunce, che non riesce a mandare avanti la sua famiglia e che, con l’acqua alla gola, 7 mesi fa decise di scrivere al presidente Berlusconi. La voglia di rendere pubblica la risposta che Palazzo Chigi le inviò dopo un mese, le è venuta dopo aver ascoltato l’onorevole Lupi che a Ballarò aveva detto: “Il presidente del consiglio è intervenuto sul caso Ruby perché si occupa individualmente dei casi di necessità e di bisogno”. Per non tirarla troppo per le lunghe, riportiamo (presa dal Fatto Quotidiano), la risposta di Valentino Valentini che, a nome del Nano² le scrive: “Pur comprendendo la sua difficile situazione debbo comunicarle che il presidente del consiglio non può farsi carico dei casi individuali, anche se degni di considerazione. Quotidianamente pervengono all’On. Berlusconi numerose domande d’aiuto volte a sensibilizzare un atto personale di generosità: comprenderà quanto sia difficile, al di là di ogni buon intendimento, poterle accogliere. La presidenza del consiglio, d’altra parte, non dispone di fondi erogabili in favore di singoli cittadini in difficoltà”. No Comment.PillolinaNon ci va di essere blasfemi, quello è un ruolo degnamente occupato dal presidente del consiglio, e non ci va di confondere il cattolicesimo con i preti, l’insegnamento del Cristo con la teologia di Fisichella. Non ci va, di considerare il Vaticano solo come sede dello Ior senza dimenticare gli aiuti umanitari che ha dato e continua a dare ai paesi del terzo e quarto mondo (su questo ci sarebbe lungamente da discutere visto che a sentir parlare di “apostolato” ci viene la pelle di coccodrillo), ma a volte succede che quella maledetta frase attribuita a Giulio Andreotti, “Dio non vota i preti si”, ci rimbalzi nella testa a tener compagnia al nostro perduto neurone. Non sveliamo nulla di straordinario se diciamo che la scuola pubblica in Italia è a pezzi. Nessuno scoop, vero ministro Tremonti? Però poi accade che il taglio dei finanziamenti previsti per le scuole paritarie (o diplomifici), vengano ridotti e poi annullati da provvedimenti ad hoc. Quindi, e tanto per dare un po’ di numeri, nella legge finanziaria figura il taglio alle paritarie del 47% (253 milioni di euro su un totale di 534), ma poi in un successivo decreto, che non a caso si chiama “milleproroghe”, non si sa come né perché il ministero del Tesoro recupera 250 milioni freschi freschi da assegnare principalmente alle scuole cattoliche; il cardinale Carrozziere ha ringraziato per questo il confratello mons. Fisichella. La perdita per le scuole cattoliche sarà alla fine di soli 3 milioni di euro, ma non ci giochiamo sicuramente la nostra reputazione se affermiamo che da qualche parte "Tremorti" li recupererà. E poi è l’Iran la repubblicaconfessionale…SuppostaAgenzia Ansa. Sabato 6 novembre. Ore 08:48 – “Il premier Silvio Berlusconi ha rinunciato ad andare alla Conferenza nazionale della famiglia che si apre lunedì a Milano. Lo ha fatto dopo le polemiche seguite al caso Ruby, per evitare attacchi e strumentalizzazioni alla sua persona che non gioverebbero alla stessa Conferenza”. Traduciamo: “Al premier Silvio Berlusconi è stato chiesto cortesemente di non partecipare alla Conferenza nazionale della famiglia che si apre lunedì a Milano. La richiesta è arrivata al presidente del consiglio dopo le polemiche seguite al caso Ruby, ed è stata accolta per non essere pubblicamente e televisivamente subissato dai fischi, dalle risate, dagli sberleffi e dalle pernacchie dei rappresentanti delle miti famiglie italiane, notoriamente non riconducibili né alla mafia né al partito comunista”. Buon weekend.

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