satyricon

Da Alba Forni @albaforni1

Perché guardate me con fronte aggricciata, o Catoni,
e censurate un’opera di inedita schiettezza?
Qui ride la grazia ilare d’un parlar puro,
e la lingua verace riporta quello che fa il popolo.
(Petronio, Satyricon, CXXXII, 15)

L’adattamento a fumetti del Satyricon di Petronio Arbitro realizzato da Beppe Madaudo ripercorre solo uno degli episodi narrati nei frammenti rimasti della probabilmente immensa opera originale.Il testo originale è un testo satirico, non solo per gli intenti chiaramente parodici ma anche per la diffusa trattazione di argomenti licenziosi, riallacciando in questo senso il termine “satirico” alla figura dei satiri, divinità dei boschi mitologiche e lussuriose.

Satyricon è un film del 1969 diretto dal regista Gian Luigi Polidoro. È ispirato a Satyricon, opera latina di Petronio Arbitro.

Uscì nelle sale in contemporanea al Satyricon di Federico Fellini (1969). Il magistrato Vittorio Occorsio ne dispose presto il sequestro con l’accusa di oscenità, soprattutto per l’impiego nel ruolo di Gitone in scene a tema sessuale dell’attore Francesco Pau, che al momento delle riprese aveva quattordici anni.

Al sequestro seguì una scia di censure e accuse, che oscurano i pregi del film, come la memorabile interpretazione di Ugo Tognazzi, a cui fu affidata provocatoriamente la parte del ricco e rozzo liberto Trimalcione.

 Roma. Avanti Cristo. Dopo Fellini

Il regista stesso definì il film come “un saggio di fantascienza del passato”, ma la critica apparve subito spiazzata dall’estremo sperimentalismo narrativo di tipo onirico che Fellini adottò nel film, e per questo molti recensori furono discordi sul valore e il significato dell’opera. In realtà il regista aveva intenzione di prendere l’opera petroniana semplicemente come spunto per descrivere, attraverso il fasto decadente della Roma imperiale dell’epoca, la decadenza stessa insita nella nostra civiltà occidentale moderna e contemporanea. Egli vuole rendere l’instabilità della condizione umana e la forza del Caso che pervade tutte le culture nella fase della curva discendente e che interviene a far percepire all’essere umano la caducità della propria vita e l’impossibilità di prevedere ciò che riserva il futuro.

Che cosa possono le leggi
dove regna soltanto il denaro?
la giustizia non è altro che una pubblica merce…
di cosa vivrebbero
ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente

Satiricosissimo è un film del 1970 diretto dal regista Mariano Laurenti. Il film è una parodia di Fellini Satyricon del 1969, il quale viene esplicitamente nominato nel film di Laurenti, insieme al regista Federico Fellini

La lingua piena di volgarismi che usano i liberti che partecipano alla cena di Trimalchione è una testimonianza della lingua popolare assimilabile ai graffiti di Pompei.

.L’arte erotica a Pompei

Psychedelicon – Anteprima

Psychedelicon è il Satyricon di Petronio riscritto ed ambientato nella Londra dell’estate 1969, l’ultima estate dell’amore. Un romanzo che utilizza il punto di vista irriverente della tradizione satirica latina per rappresentare gli esaltanti, controversi e imprescindibili anni Sessanta. Trama e personaggi trovano precisi riscontri nell’opera petroniana: Encolpio è un musicista che aspira ad incidere l’album d’esordio, Gitone un giornalista di riviste underground, Ascilto uno spacciatore senza scrupoli, Eumolpo un apostolo della poesia Beat. Sullo sfondo ci sono uomini e avvenimenti che hanno reso i Sixties il decennio dopo il quale il mondo non è più stato quello di prima. Beatles, Dylan, Hendrix ma anche il Free Cinema di Lester, la Pop Art di Warhol, il movimento contro la guerra in Vietnam, le gesta calcistiche di George Best e il massacro di Cielo Drive. Luci multicolori e ombre deformanti dell’era psichedelica. Perché Psychedelicon vuole essere il Satyricon di quell’era.


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