Il TimeOut è utilissimo per sapere cosa fare a Lisbona, dai musei ai ristoranti, dalle esposizioni alle feste di quartiere, dalle fiere ai posti dove ascoltare musica dal vivo. Da qualche giorno è stato innaugurato anche il sito internet che è in pratica un riassunto della rivista, un buon punto di partenza per esplorare la città seguendo i propri gusti. Io però già da tempo seguivo il loro blog, che un paio di giorni fa ha pubblicato il link ad alcune foto a 360° di Lisbona.
Guardatele e vi sembrerà di fare un giro per questa splendida città.
Immagino che un giorno anch'io tornerò così a Lisbona, in questo modo sì artificiale, ma anche tanto evocativo. E non potrò fare a meno di emozionarmi quando vedrò la piazza di Rossio illuminata dalla luna. Ricorderò la vista sul castello, che nella foto invece non si vede...sarebbe bastato scattarla spostandosi un po' più a destra!
Salirò ancora mille volte sull'ascensore di Santa Justa e rivedrò i resti della chiesa do Carmo e mi ricorderò che l'ingresso sembra fatto apposta per le evoluzioni dei ragazzi con lo skate.
Rivivrò la sensazione di poter fotografare ogni volta un cielo diverso, in Praça do Comercio.
Sarò di nuovo in mezzo alla calca durante la notte di Sant'Antonio, comprerò ancora la piantina di basilico (non sapendo che in realtà dovrebbe regalarmela lui, come dichiarazione d'amore), ballerò per strada sulle note della musica Pimba.
Infine sarò ancora in Praça Camoes, l'inizio e la fine di innumerevoli serate passate nei locali del Bairro Alto, al miradouro Sao Pedro de Alcantara che mi ha stregato sin dalla prima volta. Camoes, trampolino di lancio per i pomeriggi passati all'Adamastor, luogo perfetto per pensare "ma gli italiani vengono tutti in vacanza a Lisbona?".
E so già che la foto di Camoes sarà anche quella che mi farà più ridere, quando penserò che lì una volta stavano restaurando una chiesta, avevano messo un'impalcatura e c'era un passaggio stretto. Il Capitano mi ha lasciato la mano e mi ha preceduto. Io, dietro di lui ho visto che arrivato al semaforo pedonale ha cercato di nuovo la mia mano, come si cerca la mano di una bambina (o di una vecchietta) per aiutarla ad attraversare. E in un attimo la sua mano ha incontrato la sinistra di un ragazzo che a sua volta aveva la destra stretta in quella della fidanzata. E riderò ancora di gusto, esattamente come ho fatto allora, tanto da non riuscire a fermarlo in tempo.