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Save the Children: “In Italia preoccupante la situazione socio-economica in cui vivono 1,4 mln di bambini”

Creato il 10 dicembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Questa la radiografia inquietante del mondo dei più piccoli al tempo d’oggi secondo il 5/o Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia”, redatto da Save the Children. Futuro cupo per i minori che vivono in Italia, compressi tra l’indigenza dilagante delle famiglie (di cui 1,4 milioni in povertà assoluta), la vita nelle grandi aree metropolitane (dove vive il 37% dei più piccoli) spesso prive di servizi e opportunità di svago, e una scuola sostanzialmente “dimezzata”, visto che neanche il 50% degli istituti prevede giornate a tempo pieno.

(welfareweb.it)

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Gravi le situazioni sociali nelle aree urbane-metropolitane in Italia: sempre meno spazi per i bambini. Le città e le metropoli sono l’habitat prevalente dei bambini e adolescenti in Italia: il 37% di loro – 3 milioni e 700mila – si concentra nel 16,6% del territorio nazionale, cioè nei grandi centri urbani o nelle aree circostanti. Città più “matrigne” che “materne”, invase di macchine e pericolose, tanto che solo il 6,4% di bambini gioca libero per strada, e spesso prive di spazi per garantire lo svago dei più piccoli: solo un bimbo su 4 gioca nei cortili e meno di 4 su 10 nei giardini, con significative differenze territoriali. E per molti la disponibilità di luoghi di vita e gioco accettabili non c’è neanche in casa: quasi un minore su 4 vive in famiglie che dichiarano di abitare in appartamenti umidi o con tracce di muffa. Sono questi alcuni dei dati diffusi da Save the Children e tratti da “Gli orizzonti del possibile. 5° Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia”, che analizza la condizione dell’infanzia nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” per il contrasto della povertà educativa.

I problemi legati all’emergenza abitativa delle famiglie italiane. Secondo il dossier di Save the Children, inoltre, sono un milione e 300mila i bambini le cui famiglie denunciano situazioni di sovraffollamento, in un paese nel quale anno dopo anno cresce l’emergenza abitativa: nel 2013 sono 65mila i nuclei familiari (molti dei quali con bambini) ad aver ricevuto un’ingiunzione di sfratto per morosità incolpevole (+8,3% rispetto all’anno precedente). D’altra parte, come indicano i dati sui consumi, la povertà assoluta delle famiglie è cresciuta ulteriormente nel 2013 e riguarda ormai il 13,8% dei minori – oltre un milione e 400 mila tra bambini e ragazzi (con un incremento del 37% di minori interessati dal fenomeno rispetto al 2012) – mentre più del 68% delle famiglie sono costrette a tagliare sugli alimenti o a comprare cibo di qualità inferiore.

Il futuro è preocupante per i bambini italiani, eccessivo il disagio delle periferie. “Gli orizzonti a disposizione dei nostri bambini sono sempre più chiusi: si riducono gli spazi di autonomia, socialità, svago, e si riducono gli spazi mentali, le opportunità di formazione e crescita intellettuale e relazionale, sospingendo sempre più bambini ai margini”, ha commentato Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia, “è sotto gli occhi di tutti il disagio di tante ‘periferie’: luoghi deprivati di verde, spazi comuni, trasporti efficienti, scuole a tempo pieno e sempre più popolati da giovani coppie con bambini. Le periferie dei nostri giorni sono le nuove città dei bambini. Da qui dobbiamo cominciare se vogliamo riaprire spazi di futuro e opportunita’ per l’infanzia nel nostro paese”.

Il 50% dei minori non ha mai letto un libro nel 2013. Quasi 5 tra bambini e ragazzi su 10 non hanno mai letto un libro durante l’anno (3,2 milioni ovvero il 47,9% del gruppo di età 6-17 anni) non hanno letto un libro nel 2013, circa 4 milioni (60,8%) non hanno visitato una mostra o un museo e oltre 8 su 10 non hanno ascoltato un concerto (84,9%). Secondo i dati diffusi oggi, non viaggia il 51,6% di under 18 che vive in famiglie che non possono permettersi neanche una settimana di ferie l’anno lontano da casa. Inoltre lo sport è il grande assente nei pomeriggi del 53,7% degli adolescenti (15-18 anni). Pomeriggi non occupati neanche da attività scolastiche, dato che, nella migliore delle ipotesi, il tempo pieno c’è solo nel 50% delle elementari e medie di alcune regioni, con picchi in negativo in Campania (con il 6,5% delle scuole primarie a tempo pieno) e Calabria.

Urgente un piano nazionale contro la povertà in Italia. ”E’ necessario e urgente varare un piano nazionale di contrasto della povertà minorile, che preveda tra l’altro l’estensione della cosiddetta nuova social card, ora sperimentata solo in poche città, a tutte le famiglie in povertà assoluta con minori, semplificando i criteri di accesso e rafforzando le misure di accompagnamento e valutazione”. A chiederlo è Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. Allo stesso tempo per Milano “vanno previsti interventi mirati per le aree piu’ deprivate sul piano dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza e delle opportunita’ educative. Per le periferie urbane piu’ carenti, dove vivono moltissimi bambini, proponiamo di attivare ‘aree ad alta densita’ educativa’ – spiega – sul modello francese delle Zones d’Education Prioritaires, all’interno delle quali garantire un forte rafforzamento delle offerte educative, scolastiche ed extrascolastiche valorizzando le risorse locali e mobilitando fondi europei”.

La campagna di Save the Children: “Illuminiamo il Futuro”. Per rispondere all’avanzare della poverta’ educativa, soprattutto nelle periferie urbane, con il lancio della campagna “Illuminiamo il Futuro” nel maggio scorso Save the Children ha aperto 11 “Punti Luce” in 8 regioni e un altro sarà inaugurato con il nuovo anno, in collaborazione con associazioni partner. Si tratta di spazi ad alta densità educativa in zone prive di servizi e opportunità, dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative. (AGI)


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