Saviano: perché si chiamò fuori dal caso Cesare Battisti

Creato il 18 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Saviano scrisse a Carmilla (nel gennaio 2009): “Leggo e stimo la rivista online Carmilla che da anni è un costante riferimento per la discussione letteraria e d’inchiesta di questo paese. Mi segnalano la mia firma in un appello per Cesare Battisti. Vedo che è accaduto nel 2004, due anni prima di Gomorra. Finita lì per chissà quali strade del web e alla fine di chissà quali discussioni di quel periodo. Qualcuno mi mostra quel testo, lo leggo, vedo la mia firma e mi dico: non so abbastanza di questa vicenda, non mi appartiene questa causa. E’ una storia dolorosa, con strascichi infiniti. Chiedo quindi a Carmilla di togliere il mio nome, per rispetto a tutte le vittime.”

Nellappello per la liberazione di Cesare Battisti, nel gennaio del 2009, comparivano un sacco di nomi, un sacco davvero, oltre 1.500, moltissimi dei quali erano a dir poco ambigui: nomi tronchi, cognomi a dir poco impossibili, nickname, e tutti buttati lì nel mucchio nel palese tentativo di gonfiare il numero di firmatari.

Chissà come ci finì anche la firma di Roberto Saviano nell’appello per la liberazione di Cesare Battisti. Qualcuno, attraverso le contorte vie del web, pensò bene che il nome di Roberto Saviano dovesse sposare la causa di Carmillaonline. Ma Saviano se ne è accorse per tempo e chiese  “di togliere il mio nome, per rispetto a tutte le vittime”.

Chi ieri firmò a favore del terrorista Battisti, viene oggi da chiedersi, lo fece (anche) per partito preso? Non è da escludere. E forse adesso vorrebbe poter tornare indietro… non aver firmato mai quell’appello con così tanta leggerezza.


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