by Vincenzo Palermo · 24 febbraio 2014
Saving Mr. Banks non riesce a imitare la governante di cui racconta la nascita sul grande schermo: vola basso, anzi, raso terra, a causa di un eccesso di sentimentalismo e di una narrazione blanda senza pathos…
La consistenza e la densità delle immagini, tutte molto pulite, e l’eccessiva caratterizzazione dei personaggi (la cinica scrittrice, il buon Walt Disney, gli sceneggiatori succubi) sottraggono la sospensione dell’incredulità e lasciano il posto ad una narrazione fredda e monocorde. Nessuna vertigine è raggiunta all’interno dello sdoppiamento esistenziale di Pamela Travis (Emma Thompson), ora bambinetta innamorata del padre alcolista e sognatore, ora scrittrice disincantata che è restia a concedere i diritti cinematografici a Walt Disney per portare la sua Mary Poppins al cinema. I colori accessi del film creano un’antitetica corrispondenza con le sfumature fredde della narrazione e un’analogia perfetta con le interpretazioni degli attori, eccedenti ed enfatizzate, come l’universo tutto confetti e zucchero filato di sir Disney.
Cinema per anime semplici, questo Saving Mr. Banks, che rasenta le altezze raggiunte dai volteggi della Andrews e stupisce solo per il divieto americano ai minori di 13 anni a causa di alcune sequenze inquietanti (?).
RETORICO
Regia: John Lee Hancock – Cast: Tom Hanks, Emma Thompson, Paul Giamatti, Colin Farrell – Anno: 2013 – Paese: USA
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