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Savoia. Matachione, Arpaia e Todisco in coro: “Rischiamo di giocare lontano dal Giraud”

Creato il 17 luglio 2015 da Vesuviolive

Conferenza Stampa Savoia

Dopo la delusione della scorsa stagione, culminata con l’amara retrocessione “d’ufficio” determinata dalle alte sfere del potere ed il terzo fallimento negli ultimi quindici anni, è già tempo in casa Savoia di digerire rapidamente il boccone amaro e di ricominciare nuovamente la scalata nel calcio che conta. Le esperienze passate, devono fungere da monito: basta inciampare in facili entusiasmi, farsi coinvolgere dai soliti proclami! Con questo non si vuole dire che bisogna guardare al prossimo futuro, avvolti in una nuvola di pessimismo di stampo “leopardiano”, ma le esperienze passate hanno insegnato che non basta vedere una sfera che rotola sul rettangolo “verde” del “Giraud”, per azzerrare in un solo colpo la mente. Il medico questa volta prescrive al suo paziente tre medicine fondamentali: 1)unità e coesione di tutto l’ambiente, 2) vivere alla giornata 3) scetticismo; non distruttivo però, bensì costruttivo perché la bontà di un progetto va valutato nel tempo. Se il buon giorno si vede dal mattino, con la squadra che il d.s Aiello ed i presidenti Todisco, Arpaia e Matachione, stanno costruendo, molto probabilmente questo campionato è già vinto prima di incominciare, ma non basta una semplice annata per salire sul carro dei vincitori. Di questo ne è ben consapevole la nuova società che in tutta umiltà, si presenta quest’oggi ufficialmente al suo nuovo pubblico. In una improvvisata sala stampa del bar di una pompa di benzina nei pressi dello stadio (il sindaco Starita non ha concesso l’utilizzo del “Giraud”, motivando il suo veto con la coincidenza del mercato settimanale che si tiene nel piazzale dello stadio), alla presenza di una ventina di giornalisti ed una trentina di tifosi, le prime parole biancoscudate della stagione sono di uno dei tre presidenti Arpaia, il quale esordisce così:”Sono contento e nello stesso tempo orgoglioso di essere qui e far parte di un progetto importante come questo. Sono molto rammaricato per il diverbio sorto nelle ultime ore con il sindaco. Voglio pensare che l’amministrazione non abbia avuto il tempo di prendere in esame la nostra richiesta di poter usufruire del “Giraud” per la conferenza stampa. Se siamo venuti a fare calcio qui è solo per riportare in alto il nome di Torre Annunziata e del Savoia e mi auguro che già nelle prossime ore possa ritornare il sereno e che questa frattura possa ricomporsi”. E’ la volta dunque del vice-presidente, l’avvocato Riggi, il quale preferisce gettare acqua sul fuoco e smorzare i toni della polemica:” Sono molto felice di aver preso parte a questo progetto nelle vesti prettamente di tifoso del Savoia. Sin da quando ho conosciuto Arpaia, Todisco e gli altri soci, si è subito creata un’ottima sintonia e siamo diventati buoni amici. Sapete tutti che quando c’era da contribuire economicamente, non mi sono mai tirato indietro sin dall’inizio ma voglio fare nello stesso tempo un appello alla città. Mi auguro che ci siano imprenditori che con il tempo possano affezionarsi a questo progetto, in modo da poterci dare una mano a portarlo avanti. Per quanto concerne invece la polemica creatasi con l’amministrazione locale, sono sicuro che si dissolverà già nelle prossime ore perché da parte nostra c’e’ la volontà di collaborare in piena comunione di intenti”. Poche parole anche per il socio Carpentieri, l’unico superstite dell’”annus horribilis” appena conclusosi:”Come sapete vengo già da una esperienza negativa che mi ha segnato particolarmente ma ho accettato di partecipare a questo nuovo progetto perché oltre ad essere tifoso, lo reputo molto serio”. Man mano che si va avanti, i toni però si fanno via via più polemici. La prima stoccata è del vulcanico socio di maggioranza Matachione il quale non le manda a dire alla politica cittadina:”Questa esperienza è partita con il piede sbagliato. Oltre all’episodio della conferenza stampa, il sindaco non ha voluto firmare il contratto con il quale chiediamo in gestione lo stadio per due anni, lo stesso trattamento che è stato invece concesso in passato ad altri imprenditori che hanno investito nel Savoia. Mi sono accorto che in realtà c’è poco entusiasmo intorno a questa nuova avventura…. e pensare che avevamo invitato quest’oggi anche le istituzioni per risanare questa frattura ma come vedete nessuno si è fatto vivo. Non credo che meritiamo di ricevere questo trattamento, dopo tutti i soldi che abbiamo investito sin qui per costruire la squadra, soldi che soprattutto nelle categorie regionali, costituiscono un investimento a perdere. Se il problema sono io, allora sono pronto a farmi da parte”. Sulla stessa lunghezza d’onda dell’imprenditore farmaceutico, l’altro socio di maggioranza Todisco, il quale chiosa:”Quando siamo venuti qui a Torre, molte persone sostenevano che non avevamo soldi ed invece abbiamo smentito tutti, costruendo una squadra da vertice. C’e’ però un piccolo problema tecnico di cui vorrei rendervi partecipi: martedì prossimo scade il termine ultimo per iscrivere la squadra al campionato e se entro quella data la concessione per l’utilizzo dello stadio non sarà firmata dal sindaco, ci troveremo costretti a giocare le gare interne a Qualiano o a Secondigliano ed a quel punto, potremmo pure rivedere i nostri programmi. Abbiamo dimostrato con i fatti e non con le parole, di voler dare corpo ed anima a questo progetto e già oggi, con questo organigramma societario, saremmo in grado di poter affrontare un campionato di serie D. Basti pensare che abbiamo acquistato calciatori di categoria superiore come Manzo, Guarro ed altri. Il nostro noi lo abbiamo fatto, adesso tocca all’amministrazione locale, venirci incontro”. Su questo binario si colloca anche il direttore tecnico Felice Ferraro:”Puntiamo senza dubbio a vincere subito il campionato ed a cambiare la denominazione della società che ritornerà a chiamarsi Savoia ma il sindaco deve essere più collaborativo; deve capire che il Savoia è la squadra di Torre Annunziata e deve giocare nel proprio campo. Abbiamo fatto enormi investimenti ed inserito nel nostro progetto anche Maradona Jr che ci aiuterà a rilanciare il territorio in termini di immagine ma ci vuole la collaborazione di tutti”. Piccato anche il tecnico Masecchia che non vuole neanche pensare alla possibilità di giocare in uno stadio diverso dal “Giraud”:” Non scherziamo. Sono venuto qui, in una piazza così importante, perché non vedo l’ora di giocare davanti a cinque-seimila spettatori. E’ la mia occasione; voglio ottenere da allenatore ciò che non ho potuto avere da calciatore e rifiuto a priori l’idea di disputare il campionato lontano da Torre Annunziata”. Della stessa idea, è il forte attaccante Tommaso Manzo:Sono contento di essere arrivato qui, in una piazza così importante come Torre Annunziata e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura ma se non devo giocare al “Giraud”, è inutile stare qui a parlare”. Non sta nella pelle neanche il centrocampista Polverino che ci confessa:” Quando giocavo a Torrecuso, confidai ad un amico che il mio sogno era quello di giocare nel Savoia e questo sogno si è finalmente avverato. Non vedo l’ora di cominciare…”. Poche parole anche per il bomber Luca Balzano, ritornato nella sua Torre Annunziata dopo cinque anni:”Questa è una emozione che ho avuto già la fortuna di provare in passato. Adesso toccherà a noi dare il massimo per realizzare i nostri obiettivi”.Chiude il cerchio, il neo responsabile delle scuole calcio, Maradona Jr:Sono orgoglioso di essere qui e di far parte di questo progetto. Il mio ruolo sarà quello di fungere da collante da prima squadra e settore giovanile e so che costituirà un compito difficile ma nello stesso tempo intrigante. Crediamo molto in Torre Annunziata e spero che le persone che sono presenti quest’oggi, possano triplicarsi per la fine del campionato”. Alla conferenza stampa non ha invece potuto prendere parte per impegni lavorativi, il responsabile del settore giovanile Marco Miserini al quale andrà il difficile compito di fare sfornare nuovi talenti da consegnare alla prima squadra.


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