Negli ultimi giorni caro Grillo, te lo dico di vero cuore, hai perso colpi sparando a vanvera e senza dosare la potenza o meglio la portata delle tue dichiarazioni. La politica adottata dal M5S verso la famosa democrazia diretta e partecipativa, il famoso “uno vale uno”, già negli ultimi mesi, in seguito alle diverse espulsioni dal gruppo pentastellato di alcuni parlamentari era stata oggetto di dibattiti, discussioni e legittime critiche. Critiche, che per altro, non aveva condiviso all’ora e ne tantomeno condivido adesso sposando l’idea che se una persona non condivide più gli stessi ideali e le regole del collettivo di cui è parte integrante è giusto che venga espulsa, anzi, sarebbe più corretto che con le sue gambette se ne andasse per la sua strada. In questa ultima settimana, però, tu e Casaleggio, a mio modesto parere, avete un po’ esagerato sia nel vostro modo di fare e sia nell’applicazione del vostro programma. E’ vero! Negli ultimi vent’anni, nella politica italiana si sono successi politici che tutto hanno fatto a parte che rispettare quel che avevano promesso in campagna elettorale, ma fissarsi in questo modo con la realizzazione dei vostri 20 punti del programma è, bensì corretto, ma altrettanto antiproducente. La vostra dura posizione nei confronti dei senatori che con la presentazione dell’emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità sarebbero andati contro il programma elettorale è da condannare fermamente. Come ha detto Rodotà: in Parlamento occorre “cogliere l’attimo, sfruttare una situazione favorevole che si presenta lì, in quel momento, e poi forse mai più, e bisogna afferrare il treno per la coda prima che passi”. I parlamentari 5 stelle hanno proprio fatto quello che era giusto fare, ovvero, cogliere l’attimo per attuare uno dei loro forse più importanti provvedimenti. Come se non bastasse, due giorni fa, sul tuo blog è apparso un post a firma di Tinazzi in cui veniva criticato aspramente uno dei miei giornali più amati, letti, apprezzati e soprattutto acquistati: Il Fatto Quotidiano. Tinazzi ha paragonato Il Fatto all’Unità e ha definito, uno dei pochi giornali meno di parte e che ha quasi sempre condiviso l’operato del M5S, un “falso amico” sputando fango anche sulla qualità degli articoli della testata. Insomma, Beppe stai sbagliando e sbandando. Ma d’altronde, sbagliare è umano, è il perseverare nel farlo che è diabolico. Una defaiance può anche succedere ma l’importante è rimettersi sulla giusta strada e continuare a fare bene. A mio parere siete, attualmente, l’unica alternativa per cambiare veramente le cose. Sappiate sfruttare al meglio il vostro potenziale!
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