SBARCO IN NORMANDIA – in diretta dal D-Day, 6 giugno 1944

Creato il 27 agosto 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Sbarco in Normandia – truppe canadesi il D-Day

SBARCO IN NORMANDIA in diretta dal D-Day “… buttati di corsa su un mare talmente mosso da dare il mal di mare ai più sperimentati navigatori” da Il Mese,Compendio della stampa internazionale, numero 8, luglio 1944, D-Day martedì 6 giugno 1944 tappa 06 – documenti e storia della Seconda Guerra Mondiale (leggi la introduzione e non perdere le altre tappe dello speciale dedicato al D-Day di Milano Arte Expo).

Da un inviato del Times:

Non è facile arrivar dal mare contro il fuoco nemico. Gli uomini dei reparti britannici d’assalto del D-Day, gente d’una divisione che forse ha combattuto più battaglie d’ogni altra in questa guerra, assicuravano di non aver mai veduto roba cosi. Eravamo ancora al largo della costa, quando un ufficialetto di marina, dal volto coperto di sale marino, ci portò la prima notizia dell’assalto. >

Era stato a bordo d’una delle piccole imbarcazioni d’attacco e raccontò di tedeschi che erano corsi incontro ai nostri giù per la spiaggia, con le braccia alzate. Ma si trattava di tedeschi che da lungo tempo avevano deciso di arrendersi — uomini che avevano fatto ritorno dopo la licenza a casa, demoralizzati dal fatto di aver perduto le loro famiglie e dalla devastazione causata dai bombardamenti alleati; racconti di questo genere spargevano tanto disfattismo che le licenze a casa erano state soppresse.

D-Day 6 giugno1944

Dietro di loro, tuttavia, entro casematte in cemento spesso e in piazzole di mitragliatrici e nello schieramento di edifici fortificati lungo la palizzata della marina, stavano uomini decisi a resistere fino alla fine; in certi casi, la loro posizione era stata scelta così bene che le fanterie all’attacco avevano trovato impossibile raggiungerla procedendo in campo aperto. Malgrado il bombardamento formidabile dal mare e dall’aria, che aveva preceduto l’attacco del D-Day, alcune posizioni erano sfuggite alla distruzione e alcune compagnie di sbarco vennero a trovarsi sotto i l fuoco incrociato di due o tre di queste posizioni, non appena cominciarono a risalire la spiaggia. I nostri erano stati stipati nelle loro imbarcazioni d’assalto parecchie miglia al largo, allineati di fronte, buttati di corsa su un mare talmente mosso da dare il mal di mare ai più sperimentati navigatori.

Con la fanteria c’erano gruppi d’assalto del genio, che ancora una volta dovevano rendere preziosi servizi con la distruzione di ostacoli collocati sulla spiaggia, rimasti intatti dopo il bombardamento dal mare: a giudicar dalla scena che vedemmo quando finalmente giungemmo a costa, ce ne dovevano esser molti. Questa parte esterna delle difese del Vallo Atlantico era composta in massima parte da una cintura di ostacoli d’acciaio, noti sotto il nome di elementi “C”, e di puntoni di legno piantati nella sabbia e connessi con esplosivi, predisposti in maniera che restassero immersi all’alta marea. Ma l’assalto era stato preordinato per la marea media, con i l risultato che i più tra questi ostacoli si vedevano emergere al disopra dell’acqua.

Alcune delle truppe d’assalto si mossero in veicoli corazzati. I carri armati si dimostrarono preziosi nel compito di far uscire i difensori dalle casematte corazzate. Uno degli appostamenti che causò la maggior parte delle nostre perdite era tenuto da un piccolo nucleo di ufficiali tedeschi; ma, quando venne preso di mira a bruciapelo da un carro d’assalto che sparava granate da sei libbre l’una, i difensori uscirono fuori con la bandiera bianca.

un inviato del Times per il D-Day

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D-Day martedì 6 giugno 1944 tappa 06 – documenti e storia Milano Arte Expo (leggi la introduzione e tutte le tappe del D-Day). Continua

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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia tutti collaboratori della sezione documenti e storia per lo speciale 2013 dedicato al D-Day dello Sbarco in Normandia operazione Overlord della Seconda Guerra Mondiale.

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