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Creato il 01 giugno 2011 da Marianna06

SBLOCCHIAMOLI - Cibo, salute e saperi senza brevetti 

Chi siamo:

Sblocchiamoli – cibo, salute e saperi senza brevetti è una campagna di informazione e advocacy co-finanziata dalla Commissione Europea nell'ambito del progetto di educazione allo sviluppo "Knowledge, health and food for all" e realizzata da ong, associazioni e atenei di Italia, Spagna, Bolivia, India ed Ecuador.

L'obiettivo della campagna è sensibilizzare l'opinione pubblica e mobilitare le istituzioni dei Paesi coinvolti affinchè i diritti fondamentali, al cibo, alla salute e alla conoscenza prevalgano sui diritti di proprietà intellettuale.

Nella prima fase del progetto, tre gruppi di lavoro composti da esperti, accademici e operatori della cooperazione allo sviluppo hanno approfondito l'impatto dei diritti di proprietà intellettuale sulla sovranità alimentare, sul diritto alla salute e sulla tutela dei saperi e della biodiversità nel Sud, ma anche nel Nord del mondo.

In base a tali analisi, la campagna ha lanciato le attività di informazione e sensibilizzazione della società civile e di advocacy e lobbying sulle istituzioni nazionali e internazionali, per promuovere una sostenibile applicazione dei diritti di proprietà intellettuale.

Alla campagna, di cui è capofila la ong italiana Ricerca e Cooperazione, partecipano:

- organizzazioni partner: Cric (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione), Cies (Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo), Cestas (Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie), Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti), Icei (Istituto Cooperazione Economica Internazionale), Re.Te, N:Ea (Napoli: Europa Africa), Màs Vida in Spagna e Cad (Centro de Apoyo al Desarrollo) in Bolivia.

- organizzazioni associate: Crocevia; Regione Umbria; Università del Molise - Dipartimento di Scienze socio-giuridiche e amministrative; Università di Macerata – Facoltà di scienze politiche; Università del Salento – Dipartimento di Scienze pedagogiche, psicologiche e didattiche; Aiab; rivista "Agricoltura, Istituzioni, Mercati"; Ipogea – Società cooperativa produzione e lavoro; Più Vida onlus, Secours Populaire Francaise (Francia); Fundaciòn Familias Unidas (Spagna); Navdanya (India); Mesa Agraria e Fundaciòn Terranueva (Ecuador).

Che cosa vogliamo:

  • ·   Libero utilizzo dei semi da parte degli agricoltori

L'attuale tendenza verso la brevettazione di specie vegetali e la conseguente creazione di monopoli su piante e semi da parte di imprese multinazionali, impedisce le attività informali di innovazione agricola che garantiscono la conservazione della biodiversità. I brevetti sui semi impediscono ai contadini riprodurre e utilizzare determinate specie di piante a uso alimentare. Tutto ciò favorisce la perdita dei mezzi di sussistenza da parte dei piccoli produttori agricoli.

In accordo con le indicazioni del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, la campagna Sblocchiamoli ritiene che il riconoscimento agli agricoltori del diritto di libero accesso ai semi (non condizionato da diritti di proprietà intellettuale) può favorire un più ampio utilizzo delle colture destinate all'alimentazione e quindi rafforzare la sovranità alimentare.

  • ·   Sistema di finanziamento della ricerca medica alternativo ai brevetti

Attualmente le aziende farmaceutiche che registrano un farmaco ottengono, a livello internazionale, il monopolio ventennale del brevetto, come ricompensa e incentivo per l'investimento in ricerca: il sistema internazionale di proprietà intellettuale impedisce così, per tale periodo, la produzione di farmaci generici equivalenti a basso costo. Tale sistema, dirottando gli sforzi scientifici verso patologie in grado di assicurare il ritorno finanziario dell'investimento, rende difficile l'accesso ai farmaci sia per i malati dei paesi impoveriti, sia per coloro che soffrono di patologie acute ma rare. Il mancato accesso ai farmaci anti-Aids ha sollevato l'attenzione sulla complessa questione delle cure salva-vita, che però non si limita a questo virus.

In accordo con la Strategia e il Piano d'Azione del Gruppo Intergovernativo su Salute pubblica, Innovazione e Diritti di Proprietà Intellettuale dell'Oms(Organizzazione Mondiale della Sanità), la campagna Sblocchiamoli chiede alle istituzioni di promuovere interventi globali che svincolino l'investimeto per la ricerca dal prezzo dei farmaci, dei diagnostici e dei vaccini.

  • ·   Riconoscimento delle conoscenze indigene contro la biopirateria

Il patrimonio di saperi sulle varietà vegetali e sulle loro proprietà curative, sviluppato dai popoli indigeni del sud del mondo nel corso dei secoli, è stato riconosciuto in diverse istituzioni internazionali, in particolare dalla Convenzione sulla Diversità Biologica del 1992. Nonostante ciò, spesso tali varietà e conoscenze vengono brevettate da società agrochimiche e farmaceutiche che ne assumono il monopolio. La brevettazione delle specie vegetali impedisce il libero scambio di semi, attraverso cui le popolazioni indigene hanno contribuito alla creazione e al mantenimento della diversità biologica attualmente presente soprattutto nel sud del mondo. Il fenomeno, che impoverisce le società locali, contadine e indigene del sud del mondo è stato definito "biopirateria".

Al fine di sviluppare un modello alternativo a quello basato sull’appropriazione delle risorse genetiche da parte di grandi corporation, e in base a quanto stabilito dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, la campagna Sblocchiamoli ritiene necessario:

- rafforzare i sistemi locali di diritto consuetudinario che stabiliscono diritti collettivi sulla gestione delle risorse naturali;

- definire norme che stabiliscano l’obbligo di ottenere il consenso libero, previo e informato delle organizzazioni indigene e delle comunità locali, prima di ogni intervento sulle risorse naturali e genetiche;

- elaborare un sistema di documentazione, registrazione e analisi delle conoscenze tradizionali.

www.sblocchiamoli.org

 


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