Scacco alla Reggina: il Savoia respira

Creato il 06 dicembre 2014 da Vesuviolive

A.c Savoia 1908: Reggina Calcio: 2-0

A.c Savoia 1908(4-4-2) Santurro 6; Cremaschi 6, Checcucci 7, Sirigu 6, Sabatino 6; Verruschi6,5(65’Gargiulo6),Malaccari,Sevieri6,5,Scarpa 6,5;DelSorbo 6(75’Cipriani s.v)Corsetti 6k5.(54’ D’Apollonia) A disp: Falcone, Panariello, Giordani, Sanseverino. All. Ugolotti

Reggina Calcio (4-3-3): Kovacsik 5,5; Di Lorenzo 6, Crescenzi 5,5, Camilleri 5,5( 61’ Masini 5), Karagounis 5,5; Armellino 6, Rizzo 6,5, Dall’Oglio 6; Insigne 5,Viola 6, Louzada 6. A disp: Cetrangolo, Syku, Ungaro, Maimone, Salandria, Perrone.All. Tortelli

Marcatori: 25’ Checcucci, 83’rig. Scarpa
Ammoniti: Insigne, Camilleri, Viola, Armellino, Rizzo

Arbitro: Claudio Lanza di Nichelino

Assisenti: Marco Chiocchi e Filippo Malacchi di Foligno

Note: falli: Savoia 20, Reggina 27. Angoli: Savoia 5, Reggina 4. Fuorigioco Savoia: 2, Reggina 0. Spettatori 1.000 circa con una quindicina di tifosi della Reggina

Torre Annunziata
Corre il minuto 83’ quando capitan Scarpa si presenta sul dischetto e scarica in rete tutta la sua rabbia, rompendo così un incantesimo che durava da troppo tempo. Il Savoia vince e conquista la sua prima vittoria interna della stagione, una vittoria che rappresenta ossigeno vitale perché ottenuta contro una diretta concorrente alla salvezza. Si e’ dovuto soffrire come al solito del resto, ma questa è la Lega- Pro: un campionato molto difficile in cui affrontare anche il fanalino di coda attuale (proprio la Reggina) non è sicuramente cosa semplice. Il cammino è ancora lungo ed irto di ostacoli ma se i bianchi giocheranno con questo spirito di sacrificio e l’ambiente sarà unito, la salvezza non rappresenta un miraggio troppo distante, un oasi nel deserto difficile da scovare.

Le scelte tattiche
Il tecnico dei bianchi Ugolotti, dispone in campo i suoi con un inedito 4-4-2. Viste le numerose assenze (Di Nunzio, Gallo e Calzi) l’ex allenatore della Casertana risolve il discusso rebus di formazione inserendo Checcucci in difesa, Verruschi e Scarpa sulle fasce laterali e rispolverando Corsetti in attacco accanto all’ariete Del Sorbo. Sull’altra sponda, Tortelli cambia rispetto all’ultima partita contro il Benevento, trasformando il 5-3-2 in un più offensivo 4-3-3 con Viola nel ruolo di “falso nueve”, supportato ai lati dal napoletano Insigne e dal brasiliano Louzada.

La cronaca

Parte forte il Savoia che dopo appena otto minuti di gioco va già a far visita a Kovacsik grazie ad un bel tiro di Verruschi che si perde di poco a lato. Eppure la Reggina fa subito capire che non reciterà un ruolo da semplice “sparring partner nonostante l’ultima posizione in classifica. Passano difatti appena pochi minuti e Viola fa tremare il “Giraud” calciando di prima intenzione dopo un bel assist di Louzada e colpendo in pieno il palo. Le due squadre giocano a viso aperto, vogliose entrambe di fare risultato. Non mancano dunque gli spazi e l’impressione e’ che si assisterà ad una partita affatto noiosa.

Non occorre difatti aspettare molto per ammirare il goal che sblocca la partita. Lo sigla al 25’ Checcucci che ringrazia il tiro sporco di Corsetti che si trasforma in un succulento assist che deve solo essere poggiato di testa in rete. Pungolati nell’orgoglio, gli amaranto si riversano subito in avanti e dopo appena un minuto avrebbero già l’occasione di raddrizzare il risultato con Armellino che complice l’entrata a vuoto di Sirigu, colpisce indisturbato a pochi metri dalla porta, costringendo Santurro ad un balzo felino che profuma di miracolo. La rete del vantaggio, sblocca mentalmente i ragazzi di Ugolotti che giocano decisamente meglio rispetto alle ultime preoccupanti uscite, muovendosi di più senza palla e sulle fasce dove capitan Scarpa sembra essere decisamente in palla. Prima di andare a riposo, l’ultima azione da segnalare sul taccuino è però ancora calabrese con Di Lorenzo che crossa dalla destra, Viola che stacca di testa (dimenticato decisamente da un distratto Checcucci) e la sfera sfiora il palo alla sinistra di Santurro. Il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo.

Gli attaccanti della Reggina, Insigne su tutti, non sembrano in giornata e vengono ingabbiati facilmente dalla difesa torrese. L’unica strada percorribile sono dunque i tiri dalla distanza, cos’ gli amaranto si affidano ai loro cecchini migliori ovvero Armellino e Dall’Oglio Proprio un tiro di quest’ultimo scagliato con una potenza discreta dai circa trenta metri, impegna in due tempi Santurro. Al 53’, i bianco scudati potrebbero però mettere il sigillo alla gara. Punizione velenosa di Sevieri in area, sbuca il piedone di Sirigu che trova il riflesso di Kovacsik, degno di un portiere di Hockey su ghiaccio. Tortelli non ci sta e vuole fare di tutto per portare a casa almeno un punto. Dentro dunque la punta Masini per il difensore Camilleri al fine di dare maggior peso ad un attacco apparso sin qui troppo leggerino e passaggio ad un 4-3-1-2 a trazione anteriore. Subito la risposta dall’altro lato della scacchiera, con Ugolotti che si cautela inserendo un mediano di rottura (Gargiulo) per un esterno Verruschi (buona partita la sua) e passando anche lui ad un 4-3-1-2.

Gli ultimi venti minuti sono un “deja vu” degli ultimi film già visti su questo schermo, un riaffiorare di brividi che già hanno attraversato più volte la schiena dei tifosi oplontini nel corso di questa stagione. In Scarpa e company subentra nuovamente la paura di vincere e la confusione si impossessa delle loro menti mentre i ragazzi di Tortelli cercano di trovare disperatamente lo spiraglio giusto. Questa volta però il finale è a lieto fine: all’ 83’ D’Apollonia approfitta di una ingenuità di Rizzo e viene steso nettamente in area di rigore. Sul dischetto si presenta Scarpa che scaccia i fantasmi degli ultimi pesanti errori con Barletta e Martina, spiazzando Kovacsik e facendo esplodere il “Giraud” in un urlo liberatorio. Sospinti dal tifo del pubblico e sulle ali dell’entusiasmo, i padroni di casa vanno addirittura vicini al tris con Cipriani. Apparecchia Scarpa per l’ex Bologna il cui tiro da distanza ravvicinata esalta i riflessi dell’estremo difensore amaranto. Il fischio finale del sig. Lanza di Nichelino rompe la maledizione che perdurava da mesi e viene accolto con un tripudio da parte del “Giraud” con tutti i calciatori oplontini che possono andare finalmente a festeggiare sotto la curva i primi tre punti della stagione conquistati tra le mura amiche.


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