Va bene che Scajola è stato capace di affermare in un riunione ad Imperia che le mafie sbarcate da decenni nel potente ligure sono state uno strumento di modernizzazione, ma insomma minacciare coram populo i propri avversari politici servendosi di rapporti segreti inerenti il suo il incarico, dà conto di quale sia la tempra dell’uomo. Un gangster disposto a tutto, anche a trascinare le istituzioni dentro le sue miserabili vendette.
Ora ci sono due interrogazioni al Parlamento che chiedono di sapere se Scajola può usare eventuali informazioni per scopi personali, ma tutta la vicenda illustra al meglio il clima di ricatto e di perversione dentro il mondo berlusconiano, giunto a tal punto che le minacce non vengono più usate nell’ombra, ma sono elargite pubblicamente come se fossero un normale e corrente strumento di battaglia politica. Di certo con piena consapevolezza dell’interessato che in questo caso non potrà dire di aver ricattato a sua insaputa. In compenso adesso sappiamo molto meglio di prima chi è Scajola.