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Scala, il racconto di capanna: la protesta del ’68? non erano solo uova ma anche cachi. oggi non la rifarei

Creato il 07 dicembre 2015 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

un giorno da pecoraNel giorno in cui si apre la stagione della Scala di Milano, con la messa in scena della Giovamna D’Arco, il programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora ha raggiunto telefonicamente colui che, 47 anni fa, fu protagonista della più clamorosa protesta avvenuta nei confronti del celebre avvenimento: Mario Capanna. L’ex esponente di Democrazia Proletaria, ai conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, ha ricordato quella storica protesta, di cui era a capo, avvenuta esattamente 47 anni fa. “Innanzitutto, in quella occasione, voglio dire che non lanciammo solo uova, ma anche cachi e della vernice al miglio rosso, per lasciare tracce visibili ed indelebili. Lo facemmo per solidarietà coi braccianti di Avola”. A quale parte del corpo miravate? “Tiravamo dove capitava. Non volevamo fare male ma lasciare il segno”. Le uova che tirava erano marce oppure no? “Come sa ogni cuoco, è difficilissimo trovare uova marce. Erano uova buone, ottime per fare la frittata”. Oggi rifarebbe una protesta simile? “No, perché quella era un’iniziativa spontanea, nata dopo l’eccidio di Avola. Non lo rifarei, quelle sono iniziative che si fanno una sola volta”. E chi dovrebbe fare una protesta simile? “Beh, i pensionati, con quello che prendono di pensione…”, ha concluso a Radio2 Capanna.

Redazione


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