Passerà, io sono convinta che tutto quel gran parlare che si sta facendo della Norvegia passerà, come è passata la guerra in Libia che doveva durare 3-4 settimane, poi questione di ore e via dicendo. Passerà, perché non c’è niente di nuovo. Perché quello che Breivik ha fatto non è altro che il risultato della propaganda dei maggiori partiti e governi borghesi che riempiono ogni giorno i media. Nella sua delirante lotta contro una società multiculturale Breivik trae sostentamento dai capi di governo dei principali paesi europei:il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier britannico David Cameron e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno dichiarato che il "multiculturalismo", cioè la convivenza pacifica di persone di diverse culture, “è fallito”. Senza contare le deliranti esternazioni di casa nostra a cui preferisco soprassedere per ovvi motivi. Il senso dei programmi di molti partiti che governano attualmente in Europa, è per molti aspetti affine a quello di Breivick. Sarà forse politicamente più corretto, ma la sostanza è la stessa.
Ricordate l’11 Settembre? Ricordate quando il presidente americano George W. Bush ha fatto riferimento alla guerra in Iraq come a una "crociata"? Non è poi così lontano da un Breivik che si considera una reincarnazione moderna dei crociati. Solo che Bush, responsabile di decine di migliaia di morti, è uno statista, mentreBreivik, data la relativa esiguità dei suoi omicidi, è un criminale. Ma le sue idee, purtroppo, non sono semplicemente la creazione della mente di un individuo malato, ma il prodotto di un sistema sociale schizoide. Era solo una questione di tempo prima che la promozione incessante di odio razziale e di sciovinismo generasse atti come quelli. E purtroppo non saranno gli ultimi.
Quindi: di che cosa ci scandalizziamo? Ogni giorno i discorsi contro il multiculturalismo vengono diffusi a decine di migliaia di copie e non c’è una gran differenza fra i giornali italiani e europei di destra e quelli cosiddetti progressisti, perché in quanto a fobie anti-islamiche e anticomuniste sono identici. È sufficiente sentire come vengono trattate dai media le vicende della Val di Susa, compresa l’adombrata accusa di aver attentato alla stazione ferroviaria di Roma.
Pertanto la caccia alle streghe (i diversi) non è una prerogativa dei circoli estremisti di destra, del cristianesimo buono o cattivo o dell’anti-islamismo o dell’anti-marxismo, sono i governi europei che fomentano sentimenti anti-diversità per distogliere l'attenzione dalle tensioni sociali causate dalla crisi e dai tagli. E questa propaganda, giustificata come “guerra al terrorismo”, è semplicemente la conseguenza di una guerra ideologica che favorisce la crescita di forze fasciste e reazionarie.
Mi verrebbe da dire: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”, ma nemmeno un proverbio ad hoc può cancellare l’orrore di una carneficina e le pesanti responsabilità di un sistema ipocrita e borghese.