Scandalizzarsi

Torno per un momento su quanto accaduto la scorsa settimana durante Chi l’ha visto. La conduttrice Federica Sciarelli – lo ricordo giusto per – informa la madre di Sarah Scazzi, in diretta, che i carabinieri starebbero cercando il cadavere della figlia. Panico. Subito si leggono su Facebook e su Twitter commenti sdegnati nei confronti del programma e della conduttrice. D’accordo, sono passati dei giorni. Ragioniamo. Personalmente sono tra quanti si sono chiesti se non fosse stato il caso di interrompere il collegamento. Ne ho scritto, ma non in questi termini. Piuttosto mi sono soffermato sul rapporto che vi è tra la televisione – a mio avviso il medium a tutt’oggi più “forte” – e il web. Leggendo invece il post di Matteo Bordone sono tornato a farmi quella domanda a cui, lo dico sinceramente, non sono riuscito a trovare una risposta. Cosa avrei fatto io al posto di Federica Sciarelli? Bordone fa notare, giustamente, che l’inconveniente (se così lo possiamo definire) rientra nel contesto del programma. Il problema, infatti, non sta tanto nell’aver dato una notizia che il pubblico avrebbe appreso comunque, bensì nell’avere informato in quel modo una madre già abbastanza provata. La conduttrice avrebbe potuto optare per altre scelte, senz’altro: chiamare la pubblicità, riferire dietro le quinte e, nel caso, rinunciare al collegamento spiegandone le ragioni ai telespettatori una volta ripristinata la diretta. Insomma, un’alternativa l’avrebbe avuta. Al contrario la Sciarelli ha tirato dritto con le conseguenze che sappiamo. E ha pur ragione Bordone quando osserva “che i meno scandalizzati da questa cosa siano stati gli Scazzi stessi”. Ma continuo a chiedermi: l’immediatezza della notizia giustifica il metodo? La madre della giovane avrebbe potuto rivendicare il diritto di venire a conoscenza dei fatti “distante” dagli schermi? Perché ci vuole poco, forse, a non scandalizzarsi quando ormai ti rendi conto che niente è più in tuo potere. Tuttavia, credo che Bordone abbia in qualche modo rafforzato la mia posizione di alcuni giorni fa. È sempre l’audience a determinare lo scoop (e le successive polemiche, aggiungo ora). E la televisione, in questo senso, continua a essere maestra.