Tifosi e scommettitori possono costituirsi parte civile con l’assistenza del Codacons. Per tutti coloro che hanno assistito alle partite "truccate" sarà chiesto un risarcimento pari a 10 volte le somme spese per acquistare i biglietti (quanto accordato agli spettatori della combine Bari-Lecce del 2011) e per gli scommettitori un risarcimento pari al valore delle vincite sfumate a causa dei brogli
I FATTI. Uno dei più importanti scandali legati al calcioscommesse della storia del calcio italiano cominciò per caso. Era il 14 novembre 2010, inPrima Divisione la Cremonese, prima in classifica, perse con la Paganese, ultima. Non si trattò, però, di uno di quei miracoli che accendono la fantasia degli sportivi: ad alcuni giocatori era stato somministrato un ansiolitico, il Lormetazepam, tanto che alcuni si sentirono male, uno addirittura provocò un incidente stradale. Dalla provincia lo scandalo si è allargato, nei mesi successivi, a macchia d'olio, finendo per travolgere molti volti noti del pallone nostrano: dirigenti, atleti, allenatori. Le indagini hanno scoperchiato un vaso di Pandora: l'inchiesta “Last bet” ha portato alla luce una cupola di scommettitori, capeggiata dal famigerato “Dan” di Singapore e gestita dal cosiddetto “clan degli zingari”, capace di orientare i risultati delle partite.LE ACCUSE. La giustizia ordinaria si è mossa più lentamente della giustizia sportiva, che già da tempo ha comminato le sue sanzioni, ma ora - quattro anni dopo l'avvio delle indagini - tutto è pronto. Sono 104 gli indagati che il 18 febbraio 2016 dovranno comparire per l'udienza preliminare. Davanti al gip di Cremona, Pierpaolo Beluzzi, sfileranno i big, passati e presenti, del nostro calcio: dall'allenatore dell'Udinese, Stefano Colantuono, al laziale Stefano Mauri, dall'ex bandiera dell’Atalanta Cristiano Doni all’ex bomber Beppe Signori, dal presidente del Siena Massimo Mezzaroma fino al c.t. della Nazionale Antonio Conte. I reati contestati vanno dall'associazione a delinquere transnazionale alla frode sportiva, per un totale di 60 partite sospette.
L'INIZIATIVA CODACONS. Se le accuse fossero confermate, emergerebbe una palese violazione della buona fede dei tifosi, e un danno patrimoniale per chi ha assistito alle partite e scommesso sulle competizioni “truccate”. Per questo, l'Associazione si costituirà direttamente parte civile nel processo, in rappresentanza degli interessi diffusi di sportivi e appassionati. Non solo: il Codacons intende garantire a tutti gli interessati la possibilità di partecipare direttamente al procedimento. Per “farla pagare” a coloro che saranno eventualmente giudicati responsabili dell'alterazione delle partite, attraverso una richiesta di risarcimento dei danni subiti, l'Associazione ha quindi deciso di organizzare una costituzione collettiva di parte civile. Per tutti coloro che hanno assistito alle partite "truccate" sarà chiesto un risarcimento pari a 10 volte le somme spese per acquistare i biglietti (quanto accordato agli spettatori della combine Bari-Lecce del 2011) e per gli scommettitori un risarcimento pari al valore delle vincite sfumate a causa dei brogli.
Chiunque fosse interessato clicchi qui, sarà contattato e riceverà tutte le informazioni circa il conferimento dell’incarico al nostro Staff legale.
da: codacons.it