Scandalo Mps, PD sotto attacco. Ma Monti, Berlusconi, Casini e gli altri Montiani d'Oro hanno le carte in regola?

Creato il 26 gennaio 2013 da Tafanus

"C'è chi non vuol farci vincere": la preoccupazione dei vertici del Pd. I timori che ritorni l'accerchiamento del 2005 quando si consumò la vicenda Unipol. E c'è chi ricorda che Monti ha candidato Alfredo Monaci, presidente di Mps immobiliare (di Francesco Bei - Repubblica)
Ora Bersani inizia davvero a temere per il risultato finale. L'attacco concentrico di Monti, di Ingroia, di Grillo e del Pdl, la rapidità con cui è stata decisa l'audizione del ministro Grilli a camere sciolte, i rumors di altri clamorosi colpi di scena in arrivo, i sospetti su una maxitangente rilanciati dal Giornale e da Mentana, tutto ciò sta rendendo la vicenda del Monte dei Paschi di Siena ad altissimo rischio. "Si respira di nuovo l'aria avvelenata del 2005", sospira un dirigente del Nazareno. Il 2005: l'Opa dell'Unipol di Consorte su Bnl, quando l'allora presidente della Margherita, Arturo Parisi, arrivò a rinfacciare al Pds il ritorno della "questione morale"
Per Bersani il sospetto, confidato ieri a un amico, è che il bersaglio grosso sia proprio il Pd e il risultato elettorale: "Ci sono ambienti di questo paese che stanno facendo di tutto per farci perdere le elezioni". Il rischio c'è e ne sono consapevoli i maggiori esponenti del partito. "Stare sulla difensiva per un mese su questo tema potrebbe portare danni immensi - riflette preoccupato un pd di provenienza democristiana - e l'idea che 150 finanzieri abbiano setacciato per giorni la sede della banca e le abitazioni di Mussari e Vigni (ex presidente ed ex direttore generale di Mps, ndr) non tranquillizza nessuno. La paura insomma è che la saga Mps-Antonveneta sia soltanto alla prima puntata.
Nel quartier generale del Pd la tensione è alle stelle e ogni dichiarazione viene soppesata con il bilancino. Per questo ha fatto scalpore ieri a Largo del Nazareno l'attacco durissimo sferrato da Mario Monti. Non solo perché arrivato da una persona che formalmente sarebbe ancora il premier sostenuto dal Pd e probabile alleato di governo nel futuro.
Bersani e i suoi hanno infatti letto in quell'affondo di Monti un disegno preciso per affossare il centrosinistra. E si sono attrezzati con le prime contromisure. "Monti - ha sussurrato ieri Bersani a un vecchio "compagno" della Cgil all'Eur - prova a fare il furbo sul Monte dei Paschi ma non mi sembra nella posizione di poter dar lezioni". Nel Pd ora si fa notare la partecipazione di Francesco Gaetano Caltagirone, suocero del leader Udc, al vertice del Monte dei Paschi, di cui è stato fino a un anno fa vicepresidente e secondo azionista. O la candidatura al Senato per Scelta Civica di Alfredo Monaci che, come ricorda Francesco Boccia, "è stato membro del consiglio di amministrazione di Mps dal 2009 al 2012 con Mussari, ex presidente di Biver Banca e tuttora è presidente di MPS Immobiliare". Insomma, non proprio un passante rispetto alle vicende che tengono banco.
Ma sono tante le "strane coincidenze" che ai piani alti del Pd fanno pensare a un intervento orchestrato per procurare più danni possibili. Anche l'audizione lampo del ministro dell'Economia Grilli, che parlerà dello scandalo Mps martedì prossimo a Montecitorio, rientra tra queste [...]
Anche il ruolo di Anna Maria Tarantola, montiana di ferro e nominata dal premier al vertice della Rai, è passato al microscopio, visto che era lei il capo della vigilanza della Banca d'Italia all'epoca dei fatti. [...]
Tutti gli uomini del PresiMente
Francesco Gaetano Caltagirone - Professione: Suocero del Fustigatore di Costumi (altrui) Pierferdi Casini - Dal 2005 al 2012 (quindi anche "all'epoca dei Fatti") è Vice Presidente del Monte dei Paschi di Siena, banca notoriamente controllata dal PD, e solo dal PD.
Alfredo Monaci - Candidato in Toscana il prima fila (n° 3 in lista) nella Lista Cinica di Mario Monti , è stato membro del Cda del Monte Paschi dal 2009 al 2012 (guarda caso proprio nell'era di Giuseppe Mussari presidente e della transazione messa in piedi coi giapponesi di Nomura e ora nell'occhio del ciclone), nonché ex presidente di Biver Banca (poi venduta) e tuttora presidente di Fabrica sgr (la joint venture fra Mps e Caltagirone partita nel 2005 che detiene in portafoglio 9 fondi immobiliari e gestisce circa 2,5 miliardi di attività) e di MPS Immobiliare.
Anna Maria Tarantola - Montiana di Ferro - All'epoca dei MisFatti era lei a capo della Vigilanza in Banca d'Italia.

...non toccava a lei Vigilare, essendo a capo della Vigilanza? In quel momento non c'era, e se c'era dormiva? Presimente Monti, niente da dire sulle pennichelle durate per mesi della sua protetta tarantolata? Vede, come Direttore della Vigilanza di Bankitalia noi abbiano un termine di paragone molto preciso: tale Vincenzo Desario (della cui amicizia con mia moglie in gioventù sono onorato). Un Direttore della Vigilanza che vigilava. Senza addormentarsi mai. Ha proficuamente "vigilato" su casi spinosissimi, sui quali il potere politico non gradiva che viglasse. Per dire... ha vigilato sulla banca di Sindona, poi sull 'Italcasse di Arcaini, quindi sull' Ambrosiano di Calvi, di cui è stato commissario provvisorio. E poi sul Banco di Napoli, sul Banco di Sicilia, e persino su quella Mediobanca che è sempre stato il Sancta Sanctorum di tutti gli intrecci fra affari e politica. Dottoressa Tarantola, quali sono i casa di vigilanza che lei metterebbe nel suo curriciulum? Quali i risultati? e quali le sue "omesse vigilanze? Tafanus
Vittorio Grilli, Ministro di Monti - (Fustigatore dei Piccoli Evasori da caffè al banco) - Non è stato un giornale italiano, bensì l'agenzia Bloomberg a scoprire quello che potrebbe rivelarsi un piccolo scandalo riguardante il ministro dell'Economia Vittorio Grilli. E, come nella migliore tradizione degli scandali politici italiani, c'è di mezzo una casa. Il ministro dell'Economia, l'uomo che - come ricorda Bloomberg - è stato incaricato da Mario Monti di arginare il fenomeno dell'evasione fiscale, l'uomo che ha organizzato i blitz mediatici della Guardia di Finanza a Cortina, nel 2004 ha acquistato un appartamento di 300 metri quadri ai Parioli, pagandolo 1 milione e 56mila euro, ma chiedendo alla sua banca un mutuo di 1 milione e mezzo, ovvero il 41% in più di quanto pagato. Bloomberg sottolinea, riprendendolo dal sito delle Fiamme Gialle, che "le compravendite immobiliari sono spesso registrate per un valore inferiore a quello pagato per eludere la tassazione sugli immobili o i controlli antiriciclaggio". Insomma un bel colpo alla credibilità del ministro che si vanta di aver recuperato quasi 6 miliardi di euro di evasione fiscale nei primi dieci mesi del 2012. Come risponde Grilli? Dice che si tratta "di gossip locale", e che tutto sarebbe nato dalle accuse in fase di divorzio della ex moglie Lisa Lowenstein, che vive negli USA... (Fonte: PolisBlog)
Ma per il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli controllare a che prezzo il cittadino Grilli ha dichiarato di aver acquistato l'appartamento, e controllare quale banca, e per quale importo, e perchè, abbia concesso al cittadino Vittorio Grilli un mutuo di quasi una volta e mezza il valore dichiarato, non dovrebbe essere un problema di difficile soluzione. O no? VittorioGrilli Ministro e Montiano ci faccia sapere i risultati dei suoi accertamenti sulle transazioni del cittadino Vittorio Grilli. E il Presidente della Lista Cinica per Monti ci faccia conoscere la sua opinione in proiposito.
Consigliamo per un ulteriore approfondimento anche la lettura di questo articolo dell'Unità... Non si finisce mai di imparare, dai Professori...

Non a caso il Komunista Monte Paschi si salva dagli attacchi di Berlusconi Silvio... Quando a metà degli anni '60 Silvio parte col progetto "Centro Residenziale Edilnord", un grande aiuto gli viene dal Monte Paschi, allora praticamente unico erogatore di mutui per gli acquirenti. Silvio Berlusconi - Conosco in prima persona i fatti, perchè nel 1970 ho comprato un attico da 160 mq. più box, a 21 milioni di lire... Altri tempi. Io ero un "giovane rampante". Guadagnavo bene e spendevo tutto. Non avevo una lira da parte. Quando, alle continue pressioni di tale Comincioli (amico di Silvio, e futuro Senatore della Repubblica e "latitante illustre", ma allora venditore alla Edilnord) spiegai che non avevo soldi per l'anticipo, trovò subito la soluzione: "guardi, le facciamo fare il mutuo a venti anni dal MPS, e il resto glielo facciamo dare con un prestito bancario a tassi molto bassi dalla stessa banca. Detto-Fatto.
Allora Silvio non diceva che era una Banca Komunista", anche perchè non lo era... Come non lo era il Monte Paschi di dieci anni dopo - generoso finanziatore del piduista Berlusconi - il cui "Provveditore" era il piduista Giovanni Cresti... Leggiamo:
"...Il 26 gennaio 1978 Silvio Berlusconi si affilia alla loggia Propaganda 2 (P2), presentato al gran maestro venerabile Licio Gelli dall'amico giornalista Roberto Gervaso. Paga regolare quota di iscrizione (100 mila lire) e viene registrato con la tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625. La partecipazione al pio sodalizio gli procaccerà vantaggi di ogni genere: dai finanziamenti della "Servizio Italia" di Graziadei ai crediti facili e ingiustificati del Monte dei Paschi di Siena (di cui è provveditore il piduista Giovanni Cresti) alla collaborazione con il "Corriere della Sera" diretto dal piduista Franco Di Bella e controllato dalla Rizzoli dei piduisti Angelo Rizzoli, Bruno Tassan Din e Umberto Ortolani..." (fonte: berluscastop.it)

Grande Bersani! Grazie a Claudio R. per la segnalazione di questo video

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