Ora il proprietario, un fiorentino di 66 anni, è indagato per violenza sessuale e il gip gli ha vietato di recarsi nella stessa ditta e di avvicinarsi alle sue dipendenti. L'inchiesta, coordinata dal pm Ornella Galeotti, è scaturita da tre querele di dipendenti che dopo un periodo di vergogna e di paura hanno preso coraggio e deciso di fare denuncia. Per assecondare i suoi impulsi sessuali, che non nascondeva e mostrava pubblicamente, l'uomo, riconosce il gip Paola Belsito, abusava della sua posizione e del timore delle sue dipendenti di non poter ritrovare facilmente un'occupazione.
Numerosi gli episodi raccolti dal pm in base ai racconti delle operaie, alcune delle quali erano sottoposte ad uno stato di ansia che a volte imponeva loro di assentarsi dal lavoro e di assumere medicinali.
Dalle indagini dei carabinieri emerge che il proprietario avrebbe dato premi ed aumenti di stipendio alle operaie che subivano le violenze per farsi «accettare da maschio-padronè, e anche che dopo gli atti di violenza alcune scoppiavano in pianti a dirotto durante il turno di lavoro: ma secondo una regola ferrea imposta dallo stesso indagato nessuna delle altre avrebbe potuto consolarla poichè tra operai »non si parla«.
Gli agguati sessuali avvenivano nelle situazioni lavorative più disparate: mentre le operaie erano al banco di lavoro o anche quando andavano a cambiarsi nello spogliatoio. Gli episodi risalgono a un periodo tra il 2005 e il 2011.
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