Sempre più spesso, in giro sulle pagine Facebook delle scrittrici e degli scrittori, leggo messaggi di protesta che, ad una lettura più attenta, non sono altro che richieste di aiuto.
Ho trovato on line il mio libro piratato su un sito che permetteva di scaricarlo gratis. Mi sento violato/a!Il testo è più o meno questo e il messaggio è chiaro: ci sono migliaia di ebook piratati - cioè immessi in rete illegalmente - che ledono la legge, l'etica, la dignità e il lavoro di chi, sui quei libri, ha perso il sonno e giornate di lavoro (a Napoli diciamo "ha jettato 'o sang'") per offrire ai lettori - e al mercato - un prodotto di altissima qualità.
Mettiamo da parte qualsiasi discorso di ordine anarchico del tipo che le case editrici sono imperi gestiti dal sistema, che i nostri soldi vanno principalmente a rimpinguare le tasche di multinazionali che di soldi ne hanno a palate e che magari agli scrittori e a chi lavora effettivamente sul testo vanno solo pochi spiccioli. Ci sarebbe da discutere se la pirateria cercasse di cambiare la situazione, ma è ben lontana dal farlo, credetemi.
E poi, diciamoci la verità, sono piratati tutti i libri. T U T T I.
Delle multinazionali dell'editoria così come delle piccole e medie case editrici.Sono piratati anche quelli pubblicati sulla piattaforma di Amazon in self publishing, che vanno da un costo di pochi centesimi ad un massimo di 3-4 euro (per chi pecca di immodestia), per cui davvero non possiamo parlare di voler rubare ai ricchi per dare ai poveri.
Mettiamo da parte anche qualsiasi tentativo di difesa dicendo che tutti devono poter leggere, anche chi non se lo può permettere, e che, scaricando gratis e illegalmente da internet, hanno accesso alle stesse fonti di conoscenza e di intrattenimento di cui dispongono tutti.
Avere letture gratis illimitate è il sogno di quelli che, come me, di notte si svegliano di soprassalto perché hanno ricordato il titolo di quell'unico libro che gli sfuggiva - proprio quello, maledetto! - e, con un occhio chiuso e uno aperto, lo segnano nella già chilometrica lista dei prossimi acquisti da fare in libreria (o nei bookstore on line, per gli ebook).
Ora, vi chiedo: che differenza c'è tra me che - pur avendo una smania forte, che dico, fortissima! - di avere tutti ma proprio tutti i libri in circolazione per divorarli, aspetta di poterseli comprare, uno dopo l'altro, per metterli fieramente nella propria libreria (di casa o virtuale) e leggerli con tutta l'attenzione dovuta al caso, e una persona che invece li scarica illegalmente?
La risposta è: il risultato. E vi spiego perché.Io - come qualsiasi lettore appassionato - vengo colpita da un particolare dei libri (diverso per ogni libro), dopodiché mi informo, vado a cercare la sinossi, la storia dell'autore, infine controllo il costo. Insomma, corteggio i libri come farebbe un innamorato d'altri tempi, prima di poter finalmente stringere tra le braccia l'oggetto del proprio amore. E in quel momento, cioè nel momento in cui acquisto il libro, so già che lo leggerò - senza via di scampo! - e che gli darò una, due, forse cento possibilità per conquistarmi alla sua imperitura memoria.La magia e il fascino di un libro, secondo me, stanno anche in questo processo che, chi più e chi meno, ogni lettore attento dovrebbe compiere prima di acquistare il testo.
Chi scarica gratis e illegalmente da internet, si impossessa degli ebook con un clic, a volte credo senza nemmeno prestare troppa attenzione alla trama e, probabilmente, quel testo giacerà nell'e-reader senza essere degnato di uno sguardo. Si possono scaricare centinaia di testi al giorno e non leggerne nessuno.
A cosa serve, dunque, la pirateria?
Non serve a impartire una lezione "morale" stile Robin Hood alle multinazionali dell'editoria (figuriamoci ai piccoli e medi editori!).Non serve a dare una quantità pressoché infinita di libri ad affamati lettori economicamente svantaggiati.Non serve a diffondere la lettura tra il più vasto popolo della rete.
Che cosa fa, allora, la pirateria?
Fa male agli autori, che vedono il frutto del proprio lavoro - e quando si parla di libri il lavoro è strettamente connesso con l'animo, con l'intimo, con la passione più profonda - gettato senza alcuna protezione sui trafficatissimi marciapiedi del web. Ed è una violenza che lascerà tracce di rabbia e risentimento e che, pian piano, farà marcire il rispetto per il mercato e per i lettori.E fa male anche ai lettori, sempre più disattenti e cinici nei confronti dell'oggetto libro (sia cartaceo sia virtuale) che altro non è, secondo me, se non un'opera d'arte che si può tenere tra le mani.
Chi pirata i libri e chi li scarica, lancia un messaggio di disamore che, quello sì, uccide la cultura e la lettura. Del resto, che rispetto si può avere di qualcosa che si ottiene senza desiderio e senza sforzo, che sta giusto ad un distratto clic di distanza dal nostro lettore digitale, in definitiva, di qualcosa che non possiede quella particolare magia che si instaura tra scrittore e lettore durante il processo di corteggiamento del libro?
Non scaricate ebook piratati.
Fatelo per il bene che vorrete alle generazioni che verrano: loro non sanno quello che voi sapete e, con quel clic incosciente di download illegale, toglierete loro la possibilità di conoscere cose - i libri, per esempio - che voi tenete in così poco conto, ma che loro potrebbero amare. E salvare.