di Beniamino Franceschini
da IL CENTRO, giugno 2012
Lo scorso 16 maggio, Eni ha comunicato un’eccezionale scoperta di gas naturale in Mozambico, nell’Area 4 dell’offshore, della quale la società italiana è operatrice con il 70% delle quote. Secondo le prime stime, il nuovo giacimento potrebbe contenere tra i 198 e i 282 miliardi di metri cubi di gas, cosicché le risorse di pertinenza esclusiva dell’Area 4 aumenterebbero tra 424 e 566 miliardi di metri cubi, portando all’incremento del potenziale complessivo al momento calcolato attorno ai 1.400 miliardi di metri cubi. La scoperta è stata nel prospetto esplorativo Coral 1, perforato in oltre 2mila metri d’acqua e profondo in totale circa 5mila metri.
Dieci giorni dopo, l’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Scaroni, ha citato il successo in Africa quale esempio sia della capacità strategica e tecnologica di Eni, sia dei progetti sui quali investire maggiori risorse, soprattutto alla luce della separazione da Snam imposta dal governo Monti. «Il Mozambico, – ha detto Scaroni durante un convegno a Padova, – è il nostro Eldorado, e l’Artico la nuova frontiera del petrolio». Addirittura, secondo l’amministratore delegato, nonostante un po’ di «malinconia», la cessione di Snam «non indebolirà, ma rafforzerà Eni», consentendo all’azienda di scommettere sull’esplorazione e sulla produzione di idrocarburi.
Questi successi assumono importanza fondamentale in un momento nel quale in Italia manca una politica energetica lineare e coerente. Da anni, ormai, il nostro Paese sembra aver rinunciato a discutere seriamente di temi connessi al concetto di interesse nazionale, ossia a operare attivamente per la propria posizione geopolitica. Le scelte energetiche, dall’approvvigionamento alla produzione, passando per la distribuzione, rappresentano un aspetto imprescindibile per la sicurezza di uno Stato, poiché esse, oltre a derivare da precise direttrici programmatiche, contribuiscono a costruire, ancor prima che a definire, la dimensione geopolitica di un attore internazionale. Non a caso, ancora una volta, la presenza economica e imprenditoriale italiana all’estero in settori strategici e politicamente rilevanti resta avvolta dal manto della reticenza mediatica.
Beniamino Franceschini
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