Scaroni: «Il Mozambico è il nostro Eldorado».

Creato il 15 giugno 2012 da Basil7

di Beniamino Franceschini

da IL CENTRO, giugno 2012

Lo scorso 16 maggio, Eni ha comunicato un’eccezionale scoperta di gas naturale in Mozambico, nell’Area 4 dell’offshore, della quale la società italiana è operatrice con il 70% delle quote. Secondo le prime stime, il nuovo giacimento potrebbe contenere tra i 198 e i 282 miliardi di metri cubi di gas, cosicché le risorse di pertinenza esclusiva dell’Area 4 aumenterebbero tra 424 e 566 miliardi di metri cubi, portando all’incremento del potenziale complessivo al momento calcolato attorno ai 1.400 miliardi di metri cubi. La scoperta è stata nel prospetto esplorativo Coral 1, perforato in oltre 2mila metri d’acqua e profondo in totale circa 5mila metri.

Dieci giorni dopo, l’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Scaroni, ha citato il successo in Africa quale esempio sia della capacità strategica e tecnologica di Eni, sia dei progetti sui quali investire maggiori risorse, soprattutto alla luce della separazione da Snam imposta dal governo Monti. «Il Mozambico, – ha detto Scaroni durante un convegno a Padova, – è il nostro Eldorado, e l’Artico la nuova frontiera del petrolio». Addirittura, secondo l’amministratore delegato, nonostante un po’ di «malinconia», la cessione di Snam «non indebolirà, ma rafforzerà Eni», consentendo all’azienda di scommettere sull’esplorazione e sulla produzione di idrocarburi.

Questi successi assumono importanza fondamentale in un momento nel quale in Italia manca una politica energetica lineare e coerente. Da anni, ormai, il nostro Paese sembra aver rinunciato a discutere seriamente di temi connessi al concetto di interesse nazionale, ossia a operare attivamente per la propria posizione geopolitica. Le scelte energetiche, dall’approvvigionamento alla produzione, passando per la distribuzione, rappresentano un aspetto imprescindibile per la sicurezza di uno Stato, poiché esse, oltre a derivare da precise direttrici programmatiche, contribuiscono a costruire, ancor prima che a definire, la dimensione geopolitica di un attore internazionale. Non a caso, ancora una volta, la presenza economica e imprenditoriale italiana all’estero in settori strategici e politicamente rilevanti resta avvolta dal manto della reticenza mediatica.

Beniamino Franceschini
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