Scarpe…

Da Loredana V. @lorysmart

Il mattino del 30 (dicembre 44) tutto il tratto di riva prospiciente l’Hungaria e il caffè Negresco aveva la neve arrossata dal sangue e nello specchio d’acqua corrispondente, galleggiavano centinaia di cadaveri nudi trattenuti dai blocchi di ghiaccio. Le vittime avevano fatto circa due chilometri a piedi, completamente nude, legate per i polsi a due a due, fatti inginocchiare sulla riva e uccisi con il classico colpo alla nuca. Una giovane ragazza si era salvata perché caduta in acqua senza essere colpita, venne raccolta più tardi da una pattuglia di soldati. L’ufficiale me la consegnò e la portai in legazione”.

(dal diario di Giorgio Perlasca – Immagini e testo tratti dal sito Facebook Giorgio Perlasca Fondazione -Budapest Monumento alle scarpe)



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