Scatti & pensieri

Da Daniele Vannini
Bellagio, aprile 2011
© Daniele Vannini

Una bella gita insieme alla fidanzata.
Un sabato di sole e di primi caldi tanto attesi.

Inforchiamo il Liberty e via, si parte in direzione Lecco per poi proseguire fino a Bellagio e ritorno.

L'aria fresca, frizzante, il sole scalda in maniera quasi anomala visto il periodo, ma è davvero piacevole.

Nonostante alcuni momenti di disagio e qualche défaillance distribuiti nell'arco di tutta la giornata, mi godo la gita e alcuni sussulti di pura tranquillità, roba rara per me in questo periodo.

Pesco un paio di scatti.
Uno in particolare mi attira, ora che lo osservo.

Nessuna velleità turistica, non mi interessa.

Mi interessa però la scoperta che, anche nel posto più inflazionato, turistico e commerciale del mondo, come Bellagio, è possibile individuare delle piccole situazioni che raccontano e si raccontano proprio sotto ai nostri occhi.

Un semplice carretto di snack sul lungo lago può diventare interessante se fa realtà a se, se non è più un qualunque puntino colorato in mezzo ad una qualunque folla di turisti.

Diventa una storia, magari piccola, magari banale, ma pur sempre una storia, con tutta l'attenzione e la dignità che merita.

Ed è come se, ragionando su questo singolo scatto, mi venisse in mente che, quando ci sentiamo anonimi, informi o poco interessanti, non è mai per colpa di quello che siamo o della nostra natura, bensì di come ci siamo lasciati soffocare dalla massa che ci circonda, fino a diventarne parte e fino a perdere il senso della nostra essenza.

E' un punto non indifferente su cui riflettere.

C'è chi sostiene che le immagini siano la miglior medicina per l'anima. Ed effettivamente, costui ha proprio ragione.

Basta fermarsi un attimo ad osservarle.