Questi ultimi anni sono stati particolarmente bui per gli scavi archeologici di Pompei: fra crolli, cattiva manutenzione, scioperi e carenze nella vigilanza il sito archeologico più importante d’Europa ha lasciato una triste immagine al resto del mondo. Tuttavia qualcosa si è mosso mesi fa grazie ai fondi del progetto “Grande Pompei“, volto a restaurare e migliorare i maggiori scavi della zona vesuviana.
Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il Soprintendente Massimo Osanna ha annunciato che grazie a questi fondi cinque “domus” pompeiane potrebbero ritornare visitabili entro Natale: il Criptoportico, la casa di Paquio Proculo, la casa del Frutteto, la casa del Sacerdos Amandus e la Fullonica di Stefano. Come lo stesso Osanna ha rettificato, però, non è così semplice dal momento che ogni riapertura richiede un complesso procedimento burocratico autonomo e un’organizzazione maggiore dei custodi.
Del resto, Natale non è poi così lontano e, per un complesso vasto come quello di Pompei, la riapertura di cinque nuovi ambienti non è cosa da poco: per ognuno servono almeno quindi addetti. Tuttavia questo slancio potrebbe essere proprio il messaggio che bisogna lanciare al mondo: una Pompei che riesce a risplendere, a tornare in vita dopo l’eruzione di polemiche e critiche. Insomma, un regalo di Natale che la nostra terra merita e aspetta da troppo tempo.