Scenari di guerra

Da Loredana V. @lorysmart

Non contenti del dissesto che hanno provocato in Libia con la destituzione di Gheddafi, Francia ed USA ci riprovano con Assad che, in loco, è l’unico in grado di fermare l’ISIS. Non per altro Putin è intervenuto in breve tempo in Siria, ma senza l’intenzione di deporre il dittatore siriano, contrariamente ad USA e Francia.

Mentre l’ISIS rappresenta un pericolo per tutto il mondo civile, sia nel campo della cultura, con le sue distruzioni indiscriminate, sia per quanto riguarda la religione (non colpiscono infatti solo i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze religiose, ma si scannano pure tra loro islamici a seconda che siano sciiti o sunniti), e sia per quanto riguarda i diritti umani, con le orrende decapitazioni degli ostaggi e la condizione di sottomissione delle donne, l’utilizzo di bambine (naturalmente esseri inferiori) come kamikaze per effettuare attentati, la questione della deposizione di Assad è solamente un fatto interno che deve essere regolata dai siriani.

La logica vorrebbe che contro un nemico comune si faccia fronte unico, ma gli intrecci sono troppo complessi da sciogliere: a fianco di Assad ci sono ad esempio sia Iran che Iraq, oltre ai libanesi di Hezbollah, tutti sciiti e filorussi. I paesi arabi del Golfo invece, sunniti, sono per la defenestrazione di Assad, sono alleati (a puro scopo economico) degli USA e ostili all’Iran che sta sviluppando un programma nucleare che rappresenta un pericolo per loro. C’è poi la Turchia, che ha un atteggiamento piuttosto ambiguo: dopo un recente attentato ha deciso di concedere agli USA l’utilizzo delle proprie basi aeree e di aderire alla coalizione anti ISIS, però il suo principale obiettivo è quello di disfarsi dei curdi che, pur combattendo contro lo Stato Islamico, aspirano ad avere un proprio territorio e costituirsi in Nazione. Pure Israele partecipa alla coalizione anti ISIS, ma sostanzialmente nei riguardi del dittatore ha assunto una posizione di neutralità.

Infine ci siamo noi italiani, né carne, né pesce: non effettueremo raid, ma cerchiamo il dialogo con queste “persone”, come se con dei terroristi sia possibile dialogare….

Comunque si preannuncia un nuovo braccio di ferro tra gli USA e la Russia come già successe in Afghanistan, dove ambedue le superpotenze rifornivano di armi le opposte fazioni, con il solo risultato, dopo anni ed anni di guerra, di lasciare un paese completamente distrutto ed in mano ai fondamentalisti talebani.

Ma quello che non riesco a capire è perché i raid fatti dalla Russia siano dannosi mentre quelli fatti dalla Francia invece non lo sono. E non solo per quanto concerne la Siria. Infatti il raid dell’ONU (ma le bombe erano americane) a Kabul ad esempio, che ha colpito degli ospedali uccidendo una ventina di persone tra medici e pazienti ha provocato “danni collaterali ad una struttura medica”, come ha espresso il colonnello Brian Tribus, ma le sue parole sono smentite dal personale di Medici senza Frontiere.

Obama dice di contrastare Assad perché è un dittatore. Bene, ma allora perché tra i suoi alleati ci sono i paesi del Golfo e l’Arabia Saudita (che l’ONU ha recentemente messa a capo della commissione dei Diritti Umani!) quando è noto che dette nazioni non possono essere definite liberali, tanto meno democratiche?


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